Omicidio Sacchi, la telefonata al 118: "Sbrigatevi, c'è un morto per terra, gli hanno sparato"

Un uomo, che si trovava poco lontano dal pub dove si è consumata l'uccisione del giovane, ha chiamato i soccorsi dopo aver sentito il colpo di pistola, dando indirizzo e dettagli della dinamica dell'omicidio

Omicidio Sacchi, la telefonata al 118: "Sbrigatevi, c'è un morto per terra, gli hanno sparato"

Probabilmente, la sera del 23 ottobre, era seduto su un muretto accanto al pub in zona Colli Albani dove si è consumato l'omicidio e, forse, è stato proprio il rumore di quel colpo di pistola ad allarmarlo. Così ha chiamato immediatamente il 118 per soccorrere quel ragazzo disteso a terra. La telefonata dell'uomo che per primo ha visto il corpo di Luca Sacchi senza vita è iniziata in maniera concitata e disperata, come riportato da Tgcom24.

La telefonata allarmata

La registrazione di quella chiamata, effettuata da un uomo che aveva militato nella protezione Civile, andata in onda nella puntata di ieri sera di "Quarto Grado", il programma di cronaca nera in onda il venerdì sera su Rete 4, inizia così: "C'è un morto per terra, ti devi sbrigare! Gli hanno sparato". Poi si avvertono altre grida, alcune indicazioni sull'utilizzo di un paio di guanti e il personale dei soccorsi che assicura che l'ambulanza sta arrivando.

I dettagli

E poi ancora, altre indicazioni e altri dettagli su una dinamica che, poco dopo l'aggressione, risulta complicata da descrivere anche ai testimoni presenti. Nella registrazione si sente l'uomo descrivere il giovane senza vita riverso a terra, il suo aggressore, scappato a piedi ancora con la pistola in mano, e la volontà di andare subito alla polizia: "Mandami un'ambulanza, è un ragazzo attorno ai 25 anni, capelli ricci, vestito con dei jeans. Si trova in via Franco Bartoloni, angolo via Teodoro Mommsen. Sto andando al commissariato, sì l'aggressore è armato ed è scappato a piedi".

I punti (ancora) oscuri

Sull'omicidio del giovane, nonostante nelle ultime settimane le indagini si siano evolute in maniera significativa, continuerebbero, però, a esserci punti ancora da chiarire. Come il ruolo della fidanzata di Sacchi, Anastasiya, che qualche giorno fa dichiarava di non sapere di avere all'interno del suo zaino 70mila euro. La ragazza, che avrebbe negato ogni coinvolgimento con l'uccisione del giovane, qualche giorno fa, davanti al giudice per le indagini preliminari, aveva dichiarato di trovarsi davanti al pub come molte altre volte le era capitato e si sarebbe dichiarata estranea a qualsiasi traffico di droga.

Gli accusati

Sempre nei giorni scorsi, Valerio Del Grosso, uno dei ragazzi accusati di avere ucciso il giovane personal trainer, aveva dichiarato di non aver mai avuto l'intenzione di uccidere nessuno. "Era la prima volta che prendevo un'arma in mano", avrebbe detto il ragazzo. Del Grosso, accusato di concorso in omicidio, si era avvalso della facoltà di non rispondere, così come Paolo Pirino, anche lui accusato di omicidio. Nelle ore successive, nel carcere di Regina Coeli, si erano tenuti anche gli interrogatori di garanzia per Giovanni Princi e Marcello De Propris, arrestati nella seconda parte dell'indagine.

De Propris è accusato di concorso in omicidio per avere fornito ai killer la pistola utilizzata per uccidere Sacchi. Mentre a Princi, ex compagno di scuola della vittima, viene contestato il tentativo di acquisto di 15 chili di droga insieme alla fidanzata Anastasiya.

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