Una frase choc destinata a finire in qualche annale sul rapporto tra un certo modo d'intendere la religione ed i fatti del mondo: Issam Amira, imam della moschea di Al-Aqsa, che si trova a Gerusalemme, è convinto che la responsabilità della circolazione della variante omicron sia attribuibile allo Stato d'Israele, al governo israeliano ed alla comunità Lgbtq.
L'autorità religiosa ha esposto le sue convinzioni durante il classico sermone del venerdì, che per i musulmani è la giornata delle preghiere in pubblico. La moschea in cui l'imam predica - come sottolineato pure dall'Agi - non è proprio un posto qualunque per la civilità islamica: oltre a trovarsi nella spianata delle moschee, un luogo sensibile sotto il profilo geopolitico e non solo, la moschea è ritenuta la terza per importanza gerarchica tra i luoghi di culto dell'islam.
L'imam della moschea di Al-Aqsa ha una lettura tutta sua della situazione. Considerazioni tanto assurde da non aver bisogno di troppi commenti. Anche i media, stando all'opinione dell'autorità religiosa, come ripercorso sempre dalla fonte appena citata, ci avrebbero messo del loro: "Non si è diffusa fino a quando il governo e i media non l'hanno annunciata", ha fatto presente, riferendosi tanto all'omicron quanto alla delta. L'imam ha parlato di "governi eretici" che "permettono e incoraggiano l'omosessualità".
Tutto questo accade mentre la variante omicron imperversa nel mondo, con Israele che, un passo avanti rispetto ad altre realtà, ha già messo in moto la macchina per la quarta dose vaccinale. Proprio quarantotto ore fa, lo Stato d'Israele è stato costretto a registrare il primo decesso causato dalla omicron, che sta modificando il quadro pandemico con estrema velocità, con tutto quello che ne può conseguire in termini di misure da adottare ed in cambio repentino di strategia.
Israele è anche interessata dalle festività natalizie per quel che riguarda le persone di fede cristiana: per il secondo anno consecutivo, il Natale sarà festeggiato soltanto da coloro che risiedono in quelle zone.
Non c'è ancora la possibilità per i pellegrini di recarsi nei luoghi centrali per la confessione cristiano-cattolica: la responsabilità - questa sì - è attribuibile, con omicron che rischia di compromettere per qualche tempo gli spazi di normalità che il mondo si è ritagliato a fatica, in questi anni di lotta contro la pandemia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.