Omicron, ecco quanto resiste su pelle e plastica

La variante Omicron ha una capacità di resistenza su plastica e pelle maggiore a quella di tutte le altre varianti: ecco quanto riesce a sopravvivere

Omicron, ecco quanto resiste su pelle e plastica

Sulla variante Omicron sappiamo ormai la maggior parte delle cose: quali sono gli 8 sintomi che la identificano, perché si ferma maggiormente in gola più che colpire i polmoni e perché dà una sintomatologia più lieve rispetto alle altre varianti. Quello che non conosciamo con certezza, però, è quanto a lungo il virus "viva" sulle superfici (soprattutto la plastica) e sulla nostra pelle.

"La più alta stabilità ambientale"

Alcuni ricercatori della Kyoto Prefectural University of Medicine hanno scoperto che Omicron sopravvive molto più a lungo sulla plastica e sulla pelle rispetto alle precedenti varianti del Covid-19. Nello specifico, è stato osservto che il virus può rimanere attivo fino a 21 ore sulla pelle e per ben 8 giorni sulla plastica, praticamente il triplo del tempo rispetto al virus di Wuhan. Da qui possono arrivare risposte importante circa la velocità di diffusione di questa variante che non ha precedenti nella storia. "Lo studio ha mostrato che Omicron ha la più alta stabilità ambientale tra le varianti, ciò suggerisce che questa caratteristica possa essere uno dei fattori che hanno permesso alla variante Omicron di sostituire la variante Delta e di diffondersi con molta rapidità", affermano i ricercatori.

Fino a 193 ore di "resistenza"

La ricerca è appena stata pubblicata su BioRxiv in attesa che sia sottoposta a revisione paritaria dalla comunità scientifica. Come detto, rispetto a tutte le altre varianti del Covid, Omicron ha una capacità di resistenza molto più elevata arrivando a 8 giorni, circa 193,5 ore: Alpha, Beta, Gamma e Delta sopravvivevano sul polistireme (plastica) rispettivamente 56 ore, 191,3 ore, 156,6 ore, 59,3 ore e 114,0 ore. Ma non è tutto: la cosa che desta preoccupazione è il tempo di resistenza anche sulla pelle umana, fino a 21 ore circa, notevolmente di più rispetto al primo ceppo di Wuhan (8,6 ore), a Gamma (11 ore) e Delta (16,8). Si avvicinano, ma rimanendo comunque attive per un tempo inferiore, anche la variante Alfa (19,6 ore) e Beta (19,1 ore).

Anche se la variante Omicron avrebbe dimostrato anche una maggiore capacità di resistenza ai disinfettanti, è comunque analoga a quella delle altre varianti: ecco perché le consuete norme igieniche del lavaggio mani con sapone e l'uso dei disinfettanti presenti in commercio inattiva il virus in 15 secondi.

Carica virale inferiore a Delta

Come riporta Il Messaggero, altri studi dimostrano quanto già abbiamo imparato a conoscere: rispetto a Delta, Omicron è sì più contagiosa ma meno pericolosa perché avrebbe una carica virale inferiore.

Anche se dopo cinque giorni dal primo tampone il 50% dei contagiati risulta ancora positivo e potenzialmente infettabile, l'elevata "trasmissibilità della nuova variante non sarebbe legata a una maggiore carica virale, bensì alla capacità del virus di eludere le difese immunitarie", affermano gli esperti.

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