Oms: "Entro due mesi oltre la metà dei cittadini europei contagiata da Omicron"

Preoccupa la nuova ondata di Coronavirus che si sta registrando in questo inizio anno in tutta Europa

Oms: "Entro due mesi oltre la metà dei cittadini europei contagiata da Omicron"

Al ritmo dell’attuale tasso di contagio, nel giro di soli due mesi, oltre la metà dei cittadini europei potrebbe contrarre la variante Omicron, l’ultimo mutamento del virus Sars Cov2 che si diffonde in maniera molto veloce. A dare la notizia è stata l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), preoccupata della nuova ondata di Coronavirus che si sta registrando in questo inizio anno.“L’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) – ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa online Hans Kluge, direttore dell’Omsprevede che oltre il 50% della popolazione della regione sarà infettata da Omicron entro le prossime sei-otto settimane”. Questo ceppo mutato del virus, secondo gli esperti, può infettare anche persone che sono state precedentemente malate o vaccinate.

Fino a questo momento, nel corso della prima settimana di gennaio 2022, sono stati registrati oltre sette milioni di nuovi casi di Covid-19 in Europa. “Si tratta – ha continuato Kluge – di un dato più che raddoppiato in un periodo di due settimane”. Alla data del 10 gennaio, ventisei Paesi della regione europea (che raggiunge parte della Russia e ingloba anche le ex Repubbliche sovietiche dell’Asia centrale) hanno fatto sapere che oltre l’1% della loro popolazione si sta contagiando ogni settimana.

L’Oms ha confermato che ad accusare i sintomi più gravi sono i No vax. “Prendiamo l'esempio della Danimarca – ha evidenziato Kluge – dove i casi di Omicron sono esplosi nelle ultime settimane: il tasso di ospedalizzazione per Covid-19 nei pazienti non vaccinati è risultato sei volte superiore ai vaccinati nella settimana di Natale”. I dati del sistema di sorveglianza ostetrica del Regno Unito hanno rivelato che tantissime donne in gravidanza ricoverate in ospedale con sintomi di Covid-19 tra maggio e ottobre 2021 non erano vaccinate (il 96%); una su 3 ha avuto bisogno di supporto respiratorio.

L’Organizzazione mondiale della sanità è entrata anche nel merito delle misure di prevenzione del Covid-19. “Le decisioni dei governi di accorciare la durata delle quarantene per il Covid – ha spiegato il direttore dell’Oms – devono considerare attentamente rischi e benefici e sono ammesse solo in combinazione con test negativi e solo se sono essenziali per preservare la continuità dei servizi”. Una chiosa finale Kluge l’ha dedicata anche alle scuole, la cui riapertura ha suscitato un vespaio di polemiche, soprattutto in Italia.

“Le scuole – ha detto – devono essere l'ultimo posto a chiudere e il primo a riaprire. Lasciare gli istituti scolastici aperti ha importanti benefici per il benessere mentale, sociale ed educativo dei bambini”.

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