Adesso l'Oms fa retromarcia: ​"Niente gomito, salutatevi così"

La raccomandazione arriva dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus

Adesso l'Oms fa retromarcia:  ​"Niente gomito, salutatevi così"

Distanziamento sociale, mascherine all'interno di locali ed anche all'esterno in caso di assembramenti, niente contatti pericolosi come abbracci e baci specie tra persone che non fanno parte del medesimo nucleo familiare e vivono sotto lo stesso tetto: ma ecco che quando non si sa più che cosa inventare per poter affermare di averle tentate tutte con lo scopo evitare la diffusione del contagio da Coronavirus, arriva una nuova linea da seguire, al momento solo in forma di suggerimento da parte dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

A finire nel mirino è stavolta quello che viene oramai unanimemente condiderato il gesto più sicuro, il surrogato dei tradizionali convenevoli, con il quale si salutano anche le autorità di Stato, ovvero il "tocco di gomito". Ad intervenire non è un membro qualsiasi dell'Oms, bensì il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha proposto un retweet di un post pubblicato già durante lo scorso mese di marzo, in pieno clima di pandemia.

"Quando si incontrano delle persone", spiega l'ex ministro della Salute etiope, "sarebbe meglio evitare il tocco con il gomito, dato che questo porta ad avvicinarsi ad una distanza inferiore di un metro dall'altra persona. Io preferisco portare la mia mano verso il cuore quando incontro delle persone in questi giorni". Dunque non più uno scambio di tocco di gomiti ma il consiglio di disporsi come durante l'esecuzione di un inno nazionale parrebbe la via giusta, almeno per l'Oms.

Ad aver già applicato delle restrizioni in tal senso è, ad esempio, il Conservatorio Canepa di Sassari, come si legge nel decreto firmato dal direttore Ivano Lai. “Credo sia necessario richiamare l’attenzione della collettività sull’incauta abitudine, diffusa nei più disparati contesti sociali, compreso l’ambiente delle istituzioni pubbliche, di forme di saluto che di fatto violano palesemente il divieto di contatto fisico e avvicinamento interumano”, spiega Lai, come riportato da SardegnaDies. “Tra questi l’ormai invalsa modalità del contatto dei gomiti condivisa soprattutto per effetto di una divulgazione mediatica che crea confusione”, aggiunge ancora il direttore.

“Se si pensa ad esempio che le disposizioni comportamentali del Governo raccomandano di tossire o starnutire nella piega del gomito, per non diffondere il contagio (se non si ha a disposizione un fazzoletto) sembra a dir poco inopportuno tollerare un uso parallelo della stessa articolazione per la nuova modalità di saluto anti Covid che sostituisce la stretta di mano ma rappresenta di fatto una fonte di rischio comportando, peraltro, un’evidente antinomia tra regole e un vulnus al principio di non contraddizione”, conclude.

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