Ora i vescovi esaltano Conte: "Rappresentanza svolta al meglio"

Il vescovo di Latina, monsignor Mariano Crociata, plaude a Conte per i risultati ottenuti. Ora i presuli europei si schierano con i giallorossi

Ora i vescovi esaltano Conte: "Rappresentanza svolta al meglio"

Dopo la notizia dell'avvenuto accordo sul Recovery fund, negli ambienti ecclesiastici circola anche entusiasmo: il premier Giuseppe Conte può contare su una serie di complimenti. Uno, forse il più esplicito, è arrivato da monsignor Mariano Crociata, che è il vescovo della diocesi laziale di Latina.

Dopo la bagarre tra Conferenza episcopale italiana ed esecutivo attorno allo sblocco delle Messe durante la fase 2, la Chiesa cattolica ed il governo giallorosso sembrano essere tornati all'origine. Le acredini tra le parti sembrano un lontano ricordo. Crociata, poi, non è un presule qualunque, bensì il numero due della Commissione degli episcopati dell’Unione europea. Quella presieduta dal cardinale Jean-Claude Hollerich, che è un anti-sovranista convinto. Monsignor Crociata, stando a quanto si apprende dalla Sir, ha dichiarato che "il presidente del Consiglio ha svolto al meglio la rappresentanza del nostro Paese, lanciando messaggi non di recriminazioni e minacce, ma messaggi volti a far vedere l’interesse dell’Europa nel suo insieme a trovare una soluzione comune".

Lo stile del premier Giuseppe Conte, anzitutto, viene premiato dalle considerazioni del vescovo. Poi però c'è spazio anche per premiare la sostanza che il presidente del Consiglio avrebbe garantito: "Mi pare che il risultato ottenuto - ha continuato il vescovo di Latina - debba essere attribuito a questa capacità del governo italiano ma anche – per quello che abbiamo visto – al lavoro di contatto e dialogo che è stato svolto precedentemente e ha favorito un clima di equilibri e rapporti giusti che sono stati poi i presupposti per ottenere oggi questo risultato". Insomma, conte non avrebbe soltanto sbloccato l'impasse relativo alla situazione italiana, ma avrebbe più in generale dato una lezione di modus operandi, preferendo la dialettica alla contrapposizione.

La sensazione è che le istituzioni ecclesiastiche si stiano dividendo su come i giallorossi abbiano gestito questa fase. I giudizi differiscono. Una preoccupazione riguarda di sicuro la "Zan-Scalfarotto", per cui la base cattolica si è mobilitata in massa nelle piazze italiane. L'episcopato, dal canto suo, sembra invece apprezzare il lavoro portato avanti da questo esecutivo, per quanto le considerazioni di monsignor Crociata si riferiscano unicamente ai negoziati di questi giorni.

Altri vescovi, in questi giorni, avevano invece tuonato per via dell'obiettivo dichiarato dalla "Zan-Scalfarotto", che sarebbe un provvedimento "liberticida".

Il premier Giuseppe Conte può tornare in Italia forte degli elogi ricevuti dall'episcopato europeo, che continua a guardare con preoccupazione alla proliferazione delle piattaforme sovraniste nel Vecchio continente.

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