Ora Anpi e Pd negano la piazza a chi non rinnega il fascismo

A San Lazzaro di Savena (Bo) il Comune a guida Pd sta per formalizzare una legge che vieterà le manifestazioni a chi non sottoscrive un documento di rinnego del fascismo

Ora Anpi e Pd negano la piazza a chi non rinnega il fascismo

Piazza vietata a chi non rinnega il fascismo. Per iscritto, mica solo a voce. Niente manifestazioni per chi s'ostina a tenere qualche busto del Duce in camera. A San Lazzaro di Savena, Comune in provincia di Bologna, il Pd vuole impedire manifestazioni pubbliche a quei movimenti, partiti, Onlus o gruppi di persone che non hanno esplicitamente rinnegato il fascismo.

A promuovere l'iniziativa, che a breve potrebbe diventare legge, è l'Anpi. Risoluzione diventata un ordine del giorno grazie alla firma dalla consigliera Sara Bonfè. "Se passasse - dice l'Anpi a Repubblica - si definirebbe una volta per tutte, attraverso una modifica al regolamento di concessione del suolo pubblico, che sul territorio sanlazzarese non trovano cittadinanza tutti quei movimenti o partiti che si collocano al di fuori del mandato costituzionale".

Per fortuna quando hanno scritto la Costituzione l'hanno chiamate "disposizioni transitorie", altrimenti chissà per quanto tempo ancora saremmo costretti a parlarne. Per la precisione, s'intende la XII norma scritta alla fine della Carta, ovvero quella che vieta la "riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". Quella legge su cui si basa l'iniziativa dell'Anpi. La concessione del suolo pubblico , quindi, verrebbe accordata "solo dopo previa sottoscrizione di una dichiarazione di adesione ai principi della Costituzione con particolare riferimento alla XII disposizione transitoria e finale".

Dicitura che - come si può facilmente comprendere - vieta la riorganizzazione del PNF, ma di certo non obbliga a rinnegare il Ventennio, Mussolini e tutto quello che ne consegue.

E così gli esponenti di centrodestra si chiedono: "Ma non c'è altro di meglio a cui pensare?"

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