ORA VOGLIONO IL MORTO

Sul sito di controinformazione Indymedia compaiono minacce di morte: "Alla prima occasione vi ammazziamo noi". E sui muri della Val Susa appare una scritta delirante: "Caselli ti ruberemo la salma". Ma dove vogliono arrivare gli antagonisti?

ORA VOGLIONO IL MORTO

Come ci si aspettava, l'incidente a Luca Abbà che ieri mattina si è arrampicato su un traliccio dell'alta tensione rimanendo folgorato, è stato trasformato nel gesto di un eroe che si è "immolato" e che ha subìto i soprusi della polizia. È bastata questa idea per far tornare in tutte le piazze italiane i manifestanti, che hanno organizzato presidi e cortei di solidarietà al leader ancora in condizioni gravi.

A parte qualche petardo a Milano contro la sede del quotidiano Libero e qualche ritardo sui treni per le occupazioni in diverse città, fortunatamente per il momento non si sono registrati grandi disordini. Eppure su un'altra piazza, quella virtuale, la violenza divampa.

Sul sito di controinformazione Indymedia Italia sono apparsi diversi messaggi minacciosi, ora rimossi, ma raggiungibili ancora attraverso la cache di Google. Il primo, pubblicato alle 19,24 da un utente anonimo incita alla "guerra": "L'evento tragico di oggi contro il militante in fin di vita segna la fine di una mediazione che tanto non c'è mai stata. Annunciamo l'avvio della guerra (vera) contro il sistema attuale, contro la cricca mafiosa, golpista e trasversale che ormai ha da tempo, troppo tempo, gettato ogni maschera. Siamo diventati "manichèi": o con noi o contro di noi. Da adesso conterete i VOSTRI morti, servi o capoccia, vi staneremo... ed è anche MOLTO facile. Ve la siete cercata".

Qualche minuto dopo, alle 19,40, ne appare un altro, anche questo anonimo, che lascia spazio a pochi dubbi: "Ora vi ammazziamo noi" è il titolo del post. Il testo è se possibile ancora più esplicito: "Avete cercato il morto, per l'ennesima volta. La pace è finita. Ora, alla prima occasione, vi ammazziamo noi, porci servi, fascisti e padroni mafiosi. A morte voi!".

Stupiscono i commenti. E non tanto perché gli stessi utenti di Indymedia definiscono i messaggi una "stronzata", ma per la sicurezza con la quale sostengono che a scriverli sia stato "un provocatore questurino", "uno sbirro", "la digos" e chiedendo che il post venga rimosso.

Poi qualcun altro aggiunge, accusando i commentatori di essere "compagni falsi e delatori": "Gridare morte alla TAV ed al sistema può esssere fatto solo da guardie e provocatori secondo loro... e l'altro idiota che cerca il video mentre il compagno cade. Altro che DIGOS... Siete PORCI come Caselli e meritate perdere anche sto tram. La guerra al potere mafioso PD-PDL-UDC la faranno COME SEMPRE, i Comunisti ! Morte alla TAV ed a tutti i suoi fautori!". E ancora: "Solo uno sbirro SECONDO VOI può scrivere Guerra alla TAV...

!!! Allora fatevi ammazzare tutti, che la Rivolta ce la facciamo da soli, pezzi di merda amici dei Cobas !!!! Morte alla TAV!".

Solo parole, almeno per ora. Ma che rendono il clima di violenza all'interno del movimento spaccato tra no tav "pacifici" e anarchici o antagonisti che sembra non vedano l'ora di menar le mani.

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