Il nostro quotidiano e Libero finiscono nel mirino di Indymedia. La nostra colpa è aver mostrato ai lettori quello che gli antagonisti scrivono: incitazioni alla guerriglia e minacce di morte. Ma per loro siamo "un giornale di merda"
I No Tav occupano le autostrade. E su internet i teppisti annunciano vendette dopo gli scontri con la polizia: "Ora è guerra". Un video smaschera i provocatori. Insulti al carabiniere: "Pecorella". Paralizzato il traffico con la Francia, blocchi in tangenziale a Torino. Il ministro Cancellieri: "Vanno tutelati anche gli interessi della nazione". FOTO
Sul sito di controinformazione Indymedia compaiono minacce di morte: "Alla prima occasione vi ammazziamo noi". E sui muri della Val Susa appare una scritta delirante: "Caselli ti ruberemo la salma". Ma dove vogliono arrivare gli antagonisti?
Sul portale degli antagonisti c'è un manuale che contiene le regole e i consigli da seguire per non farsi beccare dalla polizia. "Non parlare con nessuno, non lasciare trace sul web, liberati dei vestiti, tagliati i capelli, fatti crescere la barba, non fare la spia"