È arrivata nel tardo pomeriggio la conferma dei sospetti degli inquirenti. Secondo le indiscrezioni la pista battuta fin dalle prime ore di stamattina, infatti, era quella che conduceva alla galassia dei gruppi anarco-insurrezionalisti. E proprio dalla Federazione Anarchica Informale è stata rivendicata l’esplosione di stamattina davanti alla Caserma dei Carabinieri di via Britannia.
"La scorsa notte abbiamo portato la guerra a casa del ministro Minniti, i diretti responsabili in divisa, coloro che obbediscono tacendo e tacendo crepano, hanno ricevuto un assaggio di quello che si meritano", si legge nella nota, la cui attendibilità è ora al vaglio degli investigatori. "Con questa azione lanciamo una campagna internazionale contro uomini, strutture e mezzi della repressione", scrivono gli anarchici.
Il termos di acciaio contenente 1,6 kg di esplosivo sarebbe stato piazzato davanti al portone della Caccamo dai militanti della cellula Santiago Maldonado proprio con l’intenzione di colpire gli agenti. Non un atto “dimostrativo”, dunque, ma un vero e proprio attentato mirato a colpire i "tutori della legge". Per il reato di “atto di terrorismo con ordigno esplosivo” indaga, infatti, la procura di Roma, e di attentato parla il comunicato fiume diffuso su un blog d'area. “Oggi colpiamo nel cuore della capitale militarizzata per sfidare i deliri securitari, domani chissà, magari in periferia dove non immaginate, non dare tregue, ma scegliere noi i tempi è da sempre il principio della guerriglia metropolitana” si legge nel proclama dai toni anacronistici firmato dai militanti della formazione eversiva.
“Con questa azione lanciamo una campagna internazionale di attacco contro uomini, strutture e mezzi della repressione”, annuncia il gruppo, che si scaglia contro il ministro dell’Interno Marco Minniti, giudicato “colpevole” di aver fatto “il lavoro sporco per difendere i confini della fortezza europea” stringendo “accordi coi sanguinari colonnelli libici”. Una vera e propria chiamata alle armi, insomma, quella degli anarchici "contro sbirri, politici e loro tirapiedi”. Un appello a colpire le forze dell’ordine, accusate di essere i “principali tutori dell'ordine mortifero del capitalismo”.
Il gesto è stato condannato in maniera univoca da tutte le istituzioni, tra cui il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha parlato di “vile attacco” e il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, al quale è stata espressa dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni "la vicinanza e la riconoscenza di tutto il Paese per il lavoro che svolgono quotidianamente i Carabinieri".
Ora è il procuratore
aggiunto Francesco Caporale, coordinatore del gruppo antiterrorismo di Piazzale Clodio, a condurre le indagini che daranno un nome e un volto agli autori di quello che si è rivelato, a tutti gli effetti, un atto terroristico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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