Chi mai l'avrebbe detto che la pacifica Orietta Berti, nota nell'universo nazional-popolare come "l'usignolo di Cavriago", si sarebbe trasformata in un'eroina della resistenza al Fisco?
La celeberrima interprete di Finché la barca va ha infatti vinto una battaglia all'ultimo sangue con l'Agenzia delle Entrate, costretta a rimborsarle decine di migliaia di euro di Irap già versato.
La cantante ha infatti vinto il ricorso presentato in Cassazione per ottenere la restituzione dei versamenti di questa imposta dal 2002 al 2007, dopo che due anni fa aveva già ottenuto il rimborso delle quote corrispondenti agli anni che vanno dal 1997 al 2001. Il nodo della questione era impernianto intorno alla natura dell'attività professionale della Berti che non è - stando al pronunciamento della Suprema Corte - un'attività produttiva con segretarie o agenti paragonabile a una piccola azienda ma solo una rete di collaboratori occasionali.
Esultante l'avvocato dell'artista, Alberto Gambetti: "Abbiamo consigliato alla signora Berti di pagare perché qualora non lo avesse fatto, avrebbe ricevuto cartelle esattoriali con sanzioni e interessi che poi una volta impugnate non vengono restituiti. Inoltre, sarebbe stato un danno d’immagine essere considerata evasore in caso di ricezione delle cartelle, così l’artista che è sempre stata trasparente le ha pagate - spiega il legale al Resto del Carlino -
608px;">Infine, abbiamo fatto scattare i ricorsi in commissione tributaria, perché non ha una struttura organizzativa imprenditoriale che può essere soggetta al versamento dell’Irap. Non esiste una Orietta Berti spa, ma solo lei e la sua voce quando canta."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.