Ossessioni e pregiudizi: i No Cav come i No Vax

La Sinistra possiede la rara capacità di dare il meglio di sé, e combattere le proprie battaglie, sulle cose più astratte e infondate

Ossessioni e pregiudizi: i No Cav come i No Vax

La Sinistra possiede la rara capacità di dare il meglio di sé, e combattere le proprie battaglie, sulle cose più astratte e infondate. Meno sono vicine alla gente comune, più Pd e compagni se ne innamorano follemente, come fossero il centro del mondo. Tipo: Ddl Zan, voto ai minorenni, ius soli. Ora il focus è l'elezione a presidente della Repubblica. Per una volta che il candidato più forte rischia di non essere un'espressione della Sinistra, allora diventa immediatamente divisivo. Il pericolo è sempre l'altro.

E così appena si è messa sul tavolo, da Destra, la possibilità di votare Silvio Berlusconi e siamo ancora al periodo ipotetico della possibilità la Sinistra ha aperto il consueto fuoco di fila. Lo schema invariato e avariato è rodato da trent'anni di fortunatissimo anti-berlusconismo ideologico. Primo: prospettare e paventare che nel caso Silvio Berlusconi dica, faccia, diventi qualsiasi cosa nel Paese sarà l'apocalisse: spread, default, crisi internazionali, discredito planetario, maremoti, rivolte di piazza, Armageddon e programmazione h24 di Drive-In a reti unificate Secondo: mandare avanti una élite ristrettissima e arrabbiatissima di giornalisti-intellettuali-artisti - ultimamente anche di comici spaventati e influencer - che urla ritmicamente «Al Cav! Al Cav!», come il peggiore dei lupi, o dei caimani. Si tratta più o meno sempre dei soliti: l'«anti Arcore fan club» del Fatto quotidiano, l'illiberal Left allo scottadito di Repubblica, Zoro, che è già dimagrito 15 chili da quando ha capito che Berlusconi al Colle se la può giocare, la Cairo corporation lungo il faziosissimo asse Corriere-La7, per le grandi occasioni si rispolvera persino Sabina Guzzanti, girotondi e appelli come non ci fosse un domani, e magari prima della fine del mese tornano pure le Sardine in piazza. Se proprio si rischia, uno speciale di Fabio Fazio con Gramellini, Saviano e Boldrini... Terzo: avvalorare l'idea che quella élite rappresenti l'intero Paese. Quarto: ritwittare indignati una frase a caso di Massimo Giannini, tipo «Berlusconi? È offensivo solamente proporlo». Quinto (la conclusione): «Vedete: l'Italia non vuole un personaggio del genere: bisogna opporsi a prescindere».

E chissà perché alla fine i No Cav finiscano per somigliare così tanto ai No Vax Non importa ciò che è reale, ma ciò a cui si crede, non serve discutere, basta dire «No», non porta a nulla provare a ragionare, stiamo così bene con i nostri pregiudizi Ammesso - e non concesso - che succeda, con Berlusconi al Quirinale l'Italia invece continuerà a vivere né più né meno - o magari meglio - come ha vissuto con Mattarella, o Napolitano, persino con Scalfaro: stesse tasse, stesse pecche, stesse genialità, stessi vizi, stessi sprechi, stessa immensa

bellezza. Nessuna trasformazione dell'acqua in sangue, nessuna invasione di locuste, nessuna pioggia di fuoco e ghiaccio. Forse ecco: la Gruber e la De Gregorio, obtorto Colle, saranno solo un po' più stizzite. Quello sì.

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