Giovanna Barison ha 74 anni, è invalida al 100% e ha un tumore che combatte da anni. Tra poco più di un mese sarà sfrattata dall'appartamento in provincia di Padova dove vive da 17 anni.
L'appartamento della donna è dell'Ater (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale di Padova) che percepisce, come racconta la donna, un affito di 60 euro sempre versato puntualmente. "Mi dicono che sono abusiva, che sono senza titolo per stare qua, che devo andarmene, ma io da quando è mancato mio marito ho sempre abitato qui e ho sempre pagato regolarmente l’affitto" spiega la 74enne sulle pagine de Il mattino di Padova.
La donna, nonostante abiti al primo piano, fatica a uscire di casa e riesce a stento a muoversi. "Ho problemi a muovermi e a causa delle cure sono diventata quasi completamente sorda, mi aiuta tanto con le spese e i piccoli lavoretti domestici una vicina di casa, solo così riesco ad andare avanti". Quella casa è l'unica cosa che le rimane, i genitori già ci abitavano ed è piena di ricordi, "Voglio morire a casa mia, questa è casa mia". Inoltre sottolinea che vuole stare solo lì: "Ho due figli ma loro non mi possono ospitare perché hanno appartamenti molto piccoli e poi io voglio rimanere in casa mia".
La 74enne spiega: "Non ritardo mai neanche di un giorno nonostante non riceva neppure la pensione di invalidità ma solo la pensione di reversibilità di mio marito defunto". Dice anche di essere in causa con l'Ater da diversi anni: "La prima causa l’avevo vinta io ed ero tranquilla, ma l’ultima l’ha vinta l’Ater e adesso oltre a volermi mandare via mi dicono che devo pagare 50 mila euro di arretrati essendo stata tanto tempo in questa casa senza alcun diritto". È convinta che i motivi del suo sfratto vadano ricercati in motivi economici differenti dall'affitto: "L’Ater vuole vendere gli appartamenti di questa palazzina e vuole mandare via gli inquilini storici che come me pagano affitti molto bassi".
Con l'aiuto della figlia, recentemente, ha chiesto aiuto all'amministrazione comunale e al sindaco, "Gli ho inviato una lettera dove racconto tutta la mia storia e spiego che il 29 gennaio rischio di rimanere in mezzo alla strada".
"Mi hanno fatto parlare con la segreteria del nuovo assessore al sociale, mi hanno detto che conoscono la mia situazione e che sanno già tutto. Da quel giorno però ho più sentiti nessuno e io ora vivo nell’ansia più assoluto" ha concluso l'anziana donna.
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