A spogli ormai conclusi, i sinistri alzano la testa e gongolano per il risultato ottenuto nelle regioni in cui si votava per l'elezione del governatore regionale. Per il centrosinistra, De Luca ed Emiliano restano saldamente alla guida di Campania e Puglia. Luca Zaia, schierato per il centrodestra, ha ottenuto il secondo mandato in Veneto con percentuali che un tempo si sarebbero definite bulgare, così come Giovanni Toti ha mantenuto l'incarico per il centrodestra in Liguria. In Toscana ha vinto Eugenio Giani, che succede a Enrico Rossi, entrambi del Partito democratico. Nelle Marche, invece, il giovane Francesco Acquaroli di Fratelli d'Italia succede a Luca Ceriscioli, del Partito democratico. Un risultato che sta facendo gridare al successo anche i preti rossi, come padre Zanotelli e don Biancalani.
"Ora che lo spauracchio di Salvini -come quello della crisi di governo -sono finiti è il momento che Zingaretti abbia il coraggio di voltare pagina e di chiedere l'abrogazione dei decreti sicurezza", sono queste le parole all'Adnkronos di don Alex Zanotelli, noto alle cronache per le sue battaglie "antirazziste". Missionario comboniano, si è spesso reso protagonista di rimostranze eclatanti come scioperi della fame davanti ai palazzi del potere. Con la presunzione di voler imporre il proprio pensiero da clericale alla politica che governa l'Italia, padre Zanotelli ora alza la voce: "Visto che il Pd ne esce bene da queste votazioni mentre Salvini ne esce abbastanza ridimensionato, ora coi Cinque stelle può fare la voce più grossa. Quello che chiedo con forza da uomo e da missionario è che Zingaretti, che aveva promesso discontinuità all'inizio del governo anche sui decreti sicurezza, è che abbia la forza di chiedere l'abrogazione non il ritocco. Perché non è concepibile che continuiamo a fare soffrire così tanta gente con questi decreti razzisti".
Con il piglio di un politico consumato, più che di un uomo di Dio, padre Zanotelli preme per cosnolidare l'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle: "Zingaretti deve avere il coraggio di chiedere l'abrogazione dei decreti sicurezza. Sarebbe ora che avesse anche il coraggio di chiedere al M5S lo ius cultura e il Pd accetti la proposta dei cinque stelle della ripubblicizzazione dell'acqua. È ora di un passo avanti".
Anche don Massimo Biancalani ha voluto dire la sua sul voto, in particolare su quello in Toscana. Lo stesso uomo di Chiesa che all'indomani dell'aggressione a Salvini dichiarò di non solidarizzare con lui, all'Adnkronos parla di "scampato pericolo" per la Toscana. "Consegnare la regione a politiche populiste portate avanti dalla signora Ceccardi (Lega) per noi sarebbe stata una sconfitta. La tradizione della Toscana è quella della difesa dei diritti umani, dell'accoglienza. Con Enrico Rossi sono state fatte leggi 'samaritane' per l'accoglienza dei migranti, speriamo Giani abbia la stessa sensibilità e continui su questa strada.
Io ci sono e sono pronto a dare il mio contributo", ha affermato il prete. Don Biancalani in Toscana è noto per spingere sull'accoglienza dei migranti e considera quello di Susanna Ceccardi "un approccio populista e demagogico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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