Padri separati, la Cassazione: "Niente multe ai genitori che non incontrano i figli"

Per la Suprema Corte, il tempo passato con i propri ragazzi non può essere quantificato in termini di denaro ed essendo un diritto "è destinato a rimanere libero nel suo esercizio"

Padri separati, la Cassazione: "Niente multe ai genitori che non incontrano i figli"

Nessuna multa ai padri separati che saltano le visite ai figli. Il motivo? Il tempo passato con i propri ragazzi non può essere quantificato in termini di denaro. A stabilirlo è la Cassazione, che ha annullato le sanzioni da 100 euro a un padre per ogni incontro saltato con il congiunto minorenne. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, per la corte suprema, i genitori non collocatari, cioè quelli con i quali i figli non vivono, che non esercitano il diritto di visita stabilito dal giudice, non possono essere puniti con sanzioni economiche.

Il diritto di visita

Nessuna multa, quindi, deve spingerli a frequentare i propri congiunti. Per la Cassazione, infatti, il diritto di visita "è destinato a rimanere libero nel suo esercizio" e quindi non è un diritto al quale si possa dare un valore monetario. Per i giudici, infatti, piuttosto che sostituirlo con una sanzione in denaro, potrebbe essere più utile pensare a percorsi "condivisi" per migliorare i rapporti familiari.

Il caso che ha portato al verdetto

Secondo quanto riportato dal quotidiano, il verdetto della Cassazione sarebbe arrivato su ricorso di un padre che rifiutava il rapporto con il figlio, riconosciuto come tale soltanto dopo una lunga causa sulla paternità. A stabilire il pagamento della multa per il padre renitente era stato il tribunale di Chieti, che aveva disposto il versamento di 100 euro alla madre del ragazzo (nato nel 2003) per ogni incontro saltato.

Il ricorso

Nel 2018, la corte d'Appello de L'Aquila aveva confermato la multa, ma l'uomo aveva fatto ricorso, sostenendo che il diritto di visita è libero e "non coercibile". E i giudici della Cassazione hanno dimostrato di dargli ragione, sostenendo che non era prevista la "coercibilità in via indiretta" e che monetizzare l'incontro avrebbe significato una banalizzazione di un dovere essenziale, come quello del genitore.

La decisione

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l'avvocato Alessandro Simeone (del comitato scientifico de Il Familiarista, un sito interdisciplinare in materia di diritto di famiglia) si sarebbe detto stupito della decisione dei giudici: "Difficile commentare senza avere tutta la sentenza, ma la decisione mi stupisce, perché in più casi, la stessa Casszione ha sottolineato che le visite non sono soltanto un diritto del genitore, ma principalmente un diritto del figlio".

Tutte le sanzioni (già) previste

Per Simeone, poi, così come l'articolo 793ter del Codice di procedura civile prevede sanzioni per il genitore che ostacola gli incontri tra i figli e l'altro genitore, "dovrebbe essere multato chi non esercita il diritto di visita stabilito

dal giudice". L'esperto ha ricordato come, sempre premettendo l'importanza della sentenza completa, in altre occasioni, la Corte ha ribadito che sono passibili di sanzioni i genitori che si disinteressano dei figli.

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