"Paghiamo il sesso ai disabili": la proposta-choc della Toscana

La Regione Toscana pensa ad assoldare "accarezzatrici" per vuole garantire sessualità e affettività ai disabili

"Paghiamo il sesso ai disabili": la proposta-choc della Toscana

Dopo il via libera all’uso terapeutico della cannabis, dalla Toscana parte un’altra sfida sul fronte dei diritti: quella per la sessualità e l’affettività dei disabili. La proposta arriva da Enzo Brogi, il consigliere regionale Pd che si è battuto per i farmaci a base di cannabis che ha promosso un documento in cui impegna la giunta a affrontare il problema "dell'assistenza sessuale".

"Penso più ad un’accarezzatrice, o ad un accarezzatore, anzichè ad un assistente sessuale tout-court", dice Brogi, "Penso a qualcuno che sia in grado di assicurare non solo sesso, ma che abbia soprattutto una funzione psicologica e umana, che sappia costruire un rapporto con il paziente e con le famiglie di disabili fisici e psichici, entrambi con esigenze anche sessuali talvolta diverse". Una proposta che però, secondo il consigliere, non può non essere recepita a livello nazionale, prima che regionale.

In realtà un disegno di legge c’è già: è stato presentato dal senatore Pd Sergio Lo Giudice e prevede un percorso formativo ad hoc per iniziare questa professione, il coordinamento e la promozione della normativa e l’istituzione di elenchi di assistenti a livello regionale. "Il percorso sarà lungo", ammette Brogi, "Ma è quello giusto e che va nella direzione di sollevare questa nuova professione dal rango della prostituzione".

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