Paglia, il vescovo che predica la povertà, ma fa i milioni usando i soldi dei suoi fedeli

Il presidente del pontificio consiglio della famiglia indagato per associazione a delinquere, turbativa d'asta, truffa e riciclaggio

Immagine tratta da Wikipedia
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Riceviamo e pubblichiamo:

Castello di Narni, il Gip: Estraneo ai fatti monsignor Vincenzo Paglia. In Gip di Terni ha archiviato l’indagine nei confronti di Monsignor Vincenzo Paglia. A chiedere il proscioglimento è stata la stessa Procura. Nel decreto di archiviazione il Gip Simona Tordelli definisce certa la totale estraneità di Monsignor Paglia, il quale anzi risulta aver agito sempre nell’espletamento del suo mandato pastorale, con l’unico obiettivo di assicurare alla realtà cittadina un riscatto in termini sociali e culturali”.

La procura di Terni ha chiuso le indagini relative alla compravendita del castello di San Girolamo di Narni contestando le accuse di associazione a delinquere, turbativa d'asta, truffa e riciclaggio.

Tra gli indagati spicca anche il nome di monsignor Vincenzo Paglia, attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. Insieme a lui ci sono, tra gli altri, il vicario episcopale della diocesi Francesco De Santis, e il presidente dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero, Giampaolo Cianchetta.

Tra i traffici illeciti di monsignor Paglia spicca la compravendita, avvenuta circa quattro anni fa, del castello di san Girolamo a Narni. Come riporta il Corriere della Sera, questa operazione è "avvenuta formalmente da parte della IMI immobiliare Srl ma in realtà realizzata utilizzando indebitamente denaro della diocesi di Terni Narni Amelia".

È davvero singolare che in questa inchiesta sia

finito proprio monsignor Paglia, autore del libro Storia della povertà. La rivoluzione della carità dalle radici del cristianesimo alla Chiesa di Papa Francesco. Insomma, monsignor Paglia predica bene, ma razzola male.

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