"Non è stato il caso Vatileaks a indurre Benedetto XVI a rassegnare le dimissioni". Ad affermarlo in una lunga intervista esclusiva al settimanale Focus Peter Seewald, il biografo del Santo Padre, che sta scrivendo un libro sulla vita di Ratzinger. Per stendere la nuova biografia, che segue al volume Luce nel mondo (pubblicato nel 2010), Seewald ha avuto con il Pontefice numerosi colloqui. L’ultimo è avvenuto dieci settimane fa, in Vaticano.
In una conversazione di un’ora e mezza svoltasi nello scorso mese di agosto a Castelgandolfo, papa Benedetto XVI dichiarò al giornalista di non essere rimasto sconvolto dalle rivelazioni di Vatileaks. "Non sono caduto in una specie di disperazione o di dolore indicibile, la cosa mi è semplicemente incomprensibile", affermò il Santo Padre che, nel corso delle conversazioni avute con Seewald, ammise di non riuscire a comprendere le ragioni che indussero il suo cameriere privato, Paolo Gabriele, a trafugare i documenti dalla Santa Sede. "Quando considero la sua persona - precisò il Papa - non riesco a capire cosa ci si possa attendere da lui. Non riesco a penetrare in questa psicologia". Conversando con Seewald, Benedetto XVI sottolineò invece che nel chiarimento della vicenda di Vatileaks per lui era importante che "in Vaticano venga rispettata l’indipendenza della giustizia, non che il monarca dica: adesso me ne occupo io".
Adesso Seewald rivela di non aver mai visto prima il Papa così stremato ed abbattuto, al punto che solo raccogliendo le sue ultime forze risucì a terminare il terzo volume sulla vita di Gesù.
"Questo è il mio ultimo libro", confessò in un’occasione Benedetto XVI che alla domanda del giornalista tedesco su cosa ci si potesse ancora attendere dal suo Pontificato rispose: "Da me? Non molto. Sono un uomo vecchio e le forze stanno scemando. Penso che sia sufficiente ciò che ho fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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