Dei "demoni" di Bibbiano è vietato parlare. A distanza di mesi dallo scoppio dell’inchiesta "Angeli e Demoni" sui presunti affidi illeciti nel paese in provincia di Reggio Emilia c’è chi ancora prova a silenziare le denunce, bloccare in petto le grida dei genitori che cercano giustizia. Condannare la spinta dei media a tenere accessi i riflettori affinché venga fatta chiarezza per tutte quelle famiglie strappate dai propri bambini sulla base di false accuse e lavaggio del cervello ai minori. In molti ancora continuano a negare l’esistenza di un sistema e di un’ideologia estrema che cerca di distruggere la famiglia naturale. La storia però porta proprio lì, all’evidenza di una cultura che ha combattuto la famiglia fino ad arrivare a condannare genitori innocenti. É proprio con questi genitori che, questa volta, si schiera anche papa Francesco.
Il vescovo mercoledì ha incontrato i familiari a cui una ventina di anni fa, psicologi e assistenti sociali tolsero i bambini con falsi pretesti. Le cronache li chiamavano “diavoli” e invece si sono dimostrati delle vittime. Anche se ancora c’è chi non crede alle loro storie, su cui ormai, e finalmente, i tribunali hanno fatto giustizia. Sono i protagonisti delle storie di Veleno, l’inchiesta in cui il giornalista Pablo Trincia racconta la verità sulle famiglie che, alla fine degli anni novanta, vennero accusate di far parte di sette sataniche che commettevano abusi sui minori. Accuse da far accapponare la pelle: pedofilia e satanismo. Ma lì, a Mirandola, in quel paesino del modenese, tra queste famiglie, spesso fragili e indifese, di pedofili che compievano riti satanici si scoprirà che non ce ne sono mai stati. Quelle erano solo storie dell’orrore che gli assistenti sociali hanno assecondato e gli psicologi fatto denunciare ai minori in tribunale dopo lunghi lavaggi del cervello in cui i medici plagiavano i bambini fino a farli parlare di abusi mai avvenuti. Alcuni di loro facevano parte della Onlus Hansel e Gretel, l’associazione capitanata da Claudio Foti, oggi al centro dell’inchiesta sui bambini di Bibbiano.
A loro sono andate le parole di Papa Francesco: "I bravi fedeli di Mirandola! Io vi ringrazio - ha detto - per come avete portato la croce e per come avete avuto il coraggio di difendere il parroco. Era innocente e voi lo avete tanto difeso". Il parroco è don Giorgio Govoni. Il prete che fu accusato di capitanare la setta satanica degli abusi. Le scioccanti testimonianze dei bambini molestati riportate da psicologi e assistenti sociali schiacciarono di accuse il parroco fino a farlo soffocare dal dolore. Don Giorgio morì nel 2000, ucciso da un malore mentre era nell' ufficio del suo avvocato. Il cuore non ha retto il dolore per quelle accuse terribili che spinsero il pm a condannare l’uomo a 14 anni di reclusione. La sua storia fu poi raccontata in un libro “Don Giorgio Govoni martire della carità, vittima della giustizia umana”. L’autore, don Ettore Rovatti, parroco di Finale Emilia quando era ancora in vita parlò con Trincia: “C' è una mentalità dietro a tutto questo armamentario giuridico, la famiglia ha torto sempre. Lo Stato ha sempre ragione. Questa gente vuole distruggere la famiglia, così come il comunismo voleva distruggere la proprietà privata. Queste psicologhe e assistenti sociali dell' Ausl volevano dimostrare che Dio, poveretto, non ha saputo far bene il suo mestiere. Erano loro che sapevano fare meglio del padreterno”. Disse il parroco, che aveva ricostruito l’intera storia dei “Diavoli della Bassa” attraverso atti dei processi, testimonianze, documenti. Ritrovare le sue trencento pagine di verità, oggi, è come cercare un ago in un pagliaio. Il suo libro è ormai introvabile, le copie stampate furono pochissime e, una volta esurite, non andarono mai in ristampa. La verità sul perché di questa piccola storia è un altro pugno nello stomaco, un’altra ferita per tutte le vittime di quelle vicende che hanno distrutto intere famiglie e cambiato la vita a decine di bambini. L’editore subì delle minacce e la paura lo spinse a fermare tutto. Così hanno raccontato mercoledì al Papa, quando una delle famiglie del caso Veleno a cui furono portati via i bambini ha regalato a Francesco una copia del libro su don Giorgio Govoni.
Davanti a tutto questo niente è riuscito a fermare le parole di Bergoglio: “Siamo forse in dittatura? - ha detto - In Italia non c' è la libertà di stampa? Fate forza per ripubblicare questo libro, la libertà di stampa è per tutti”.
Eppure in un paese in cui la libertà di stampa esiste, ancora ci sono storie che faticano ad essere accettate, che qualcuno non vuole che vengano raccontate. Forse, perchè portano a galla la verità su un sistema figlio di un’ideologia malata: la stessa ideologia che ha portato alle storie dei Diavoli della Bassa, prima, e dei bambini di Bibbiano, ora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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