Papa Francesco incontra Benedetto XVI a Castel Gandolfo

Entrambi vestiti di bianco, Bergoglio e Ratzinger si sono incontrati per un lungo colloquio. Sul tavolo anche il dossier Vatileaks. Poi il pranzo insieme

Papa Francesco incontra Benedetto XVI a Castel Gandolfo

"Siamo fratelli". E così dicendo papa Francesco ha voluto che accanto a lui in preghiera sull’inginocchiatoio d’onore ci fosse anche il papa emerito Benedetto XVI. Si compie, oggi, quel percorso iniziato dal Vaticano l o scorso11 febbraio quando Joseph Ratzinger rinunciò alla guida della Chiesa. Il 13 marzo i cardinali riuniti in Conclave hanno eletto il nuovo successore di San Pietro: il gesuita Jorge Maria Bergoglio. E oggi, a Castel Gandolfo, ha avuto luogo il tanto atteso incontro tra il papa Francesco e il papa emerito Benedetto XVI. Un incontro epocale che segna la storia della Santa Sede e della Chiesa cattolica.

Lasciata la Domus Sanctae Marthae, papa Francesco si è recato all’eliporto vaticano da dove è partito poco dopo mezzogiorno per raggiungere il Palazzo apostolico sulle pendici del lago albano. Dopo un volo di venti minuti, il Santo Padre è atterrato nell’eliporto delle ville pontificie di Castel Gandolfo, dove è stato accolto dal Papa emerito. Erano presenti monsignor il vescovo di Albano Marcello Semeraro e il direttore delle Ville pontificie Saverio Petrillo. "Dopo la preghiera che hanno fatto nella cappellina sono passati nello studio ed è stato il momento del dono - ha raccontato padre Federico Lombardi - papa Francesco ha portato all’emerito un’icona della Madonna, che si chiama dell’umiltà. Francesco ha detto di aver pensato a lei per tutti gli esempi di umiltà che ci ha dato nel corso del suo pontificato". Dopo un primo faccia a faccia, durante il quale è stato affrontato anche il dossier Vatileaks, Bergoglio e Ratzinger hanno pranzato insieme. Solo più tardi potrebbero essere diffuse le immagini del colloquio di due Pontefici: immagini che faranno la storia. Due Papi, l’uno accanto all’altro: entrambi vestiti di bianco, eppure così diversi. Teologo tedesco l’uno, pastore latino-americano l’altro. Interiore e attento alla liturgia il primo, popolare e più essenziale nelle forme l’altro. Bergoglio fu il contendente di Ratzinger nel Conclave del 2005. Adesso raccoglie il testimone lasciato da Benedetto XVI. E, nonostante le profonde differenze che segnano le due personalità, non manca un'evidente sintonia che unisce i due Pontefici. Ratzinger ha insistito sulla centralità della questione della fede nella società contemporanea, cogliendo l’importanza della questione sociale tanto da dedicargli l’enciclica Caritas in veritate, ha avuto uno stile di vita sobrio e ha portato avanti una linea di trasparenza su questioni spinose come la pedofilia e le finanze vaticane (Ior compreso). E, rinunciando al Pontificato, ha soprattutto rivoluzionato la storia della Santa Sede e, più in generale, della Chiesa cattolica. Una rivoluzione proseguita, al Conclave, con la scelta del primo Papa latino-americano, del primo Papa gesuita, del primo Papa Francesco della storia della cristianità.

Benedetto XVI ha assicurato la sua obbedienza al successore, prima ancora che venisse eletto, e ha detto che intende seguire la vita della Chiesa in silenzio e in preghiera. Dopo i primi mesi a Castel Gandolfo si traferirà nel monastero Mater Ecclesiae che si trova all'interno della Santa Sede.

Bergoglio ha telefonato al predecessore subito dopo la fumata bianca per esprimergli più volte la propria stima. E lo ha chiamato nuovamente per fare gli auguri di buon onomastico il giorno di San Giuseppe. E ora, passati i primi concitati giorni del Pontificato e decantata la pressione mediatica, va a trovarlo.

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