Papa Francesco, nel corso della mattinata di oggi, ha domandato ai giudici italiani un serio impegno a favore dell'indipendenza. L'occasione per un confronto con la magistratura del Belpaese è arrivata grazie a un'udienza con l'Associazione Nazionale Magistrati, che Bergoglio ha ricevuto in virtù di una ricorrenza specifica: i cento anni dalla fondazione.
Il Santo Padre è stato piuttosto esplicito, quando ha attaccato "i favoritismi e le correnti, che inquinano scelte, relazioni e nomine" e quando ha chiesto a coloro che erano posti in ascolto di essere "liberi dalla ricerca di vantaggi personali, capaci di respingere pressione, segnalazione o sollecitazione diretta ad influire indebitamente sui tempi e sui modi di amministrazione della giustizia". Lo riporta, tra gli altri, l'Agi.
C'è stato spazio pure per un riferimento alla bioetica. In questi giorni, presso la commissione Giustizia e Affari Sociali della Camera dei deputati, si sta discutendo della legge d'iniziativa popolare, promossa pure dall'Associazione Luca Coscioni, che vorrebbe liberalizzare l'eutanasia. Esiste, non è un mistero, un vuoto legislativo che la Consulta ha invitato a riempire. La palla, adesso, è nelle mani del legislatore. E Francesco consigliato ai giudici di mettersi al riparo dai rischi comportati da quella che non ha esistato a definire "disinformazione": "Il vostro impegno nell'accertamento della realtà dei fatti - ha detto il pontefice argentino - , anche se reso più difficoltoso dalla mole di lavoro che vi è affidata, sia quindi sempre puntuale, riportato con accuratezza, basato su uno studio approfondito e su un continuo sforzo di aggiornamento".
E ancora: "Esso - ha continuato - saprà avvalersi del dialogo con i diversi saperi extra-giuridici, per comprendere meglio i cambiamenti in atto nella società e nella vita delle persone, ed essere in grado di attuare con sapienza, ove necessario, un'interpretazione evolutiva delle leggi, sulla base dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione". Il papa, in sintesi, sembrerebbe aver ammonito sui pericoli portati in dote da una certa dose d'ideologia. Infine, il monito sui tempistiche processuali: "Proprio i tempi e i modi in cui la giustizia viene amministrata toccano - ha concluso il papa della Chiesa cattolica - la carne viva delle persone, soprattutto di quelle più indigenti, e lasciano in essa segni di sollievo e consolazione, oppure ferite di oblio e di discriminazione".
Ma Bergoglio, com'è noto, ha a cuore la causa dell'accoglienza. L'immigrazione e la sua gestione rappresentano il centro della sua pastorale.
Parlando con l'Associazione Nazionale Magistrati, il vescovo di Roma ha sostenuto che quella dei migranti è una "realtà complessa" e che i magistrati italiani dovrebbero procedere, giudicando "con indipendenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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