Il Santo padre raccomanda ai vescovi di non essere "padri padroni" e di evitare di restare da soli quando devono prendere delle decisioni. Papa Francesco ha parlato ai presuli consacrati negli ultimi 12 mesi che nei giorni scorsi hanno partecipato al corso di preparazione promosso dalla Congregazione per i vescovi e quella per le Chiese orientali.
Sulla questione della "solitudine" nel quale i vescovi prendono le decisioni, il Papa ha ricordato che invece "il discernimento del vescovo è sempre un’azione comunitaria, che non prescinde dalla ricchezza del parere dei suoi presbiteri e diaconi, del popolo di Dio e di tutti coloro che possono offrirgli un contributo utile, anche attraverso gli apporti concreti e non meramente formali. Quando non si tiene in nessun conto il fratello e ci si considera superiori, si finisce per inorgoglirsi anche contro Dio stesso".
"Nel dialogo sereno - ha affermato Bergoglio - il vescovo non ha paura di condividere, e anche talvolta modificare, il proprio discernimento con gli altri: con i confratelli nell’episcopato, ai quali è sacramentalmente unito, e allora il discernimento si fa collegiale; con i propri sacerdoti, dei quali è garante di quella unità che non si impone con la forza ma si intesse con la pazienza e
saggezza di un artigiano; con i fedeli laici, perché essi conservano il fiuto della vera infallibilità della fede che risiede nella Chiesa: essi sanno che Dio non viene meno nel suo amore e non smentisce le sue promesse"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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