Un pellegrinaggio mondiale ha fatto convergere in Vaticano settemila gitani di diverse etnie. Un viaggio che ha portato a San Pietro persone da tutto il mondo e che si è concluso questa mattina con l'incontro con Papa Francesco, che li ha accolto in Aula Paolo VI.
Ad introdurre l'occasione una danza folkloristica di un gruppo di bambini rom arrivati da Mazara del Vallo, poi il benvenuti pronunciato da Francesco in lingua romanì: "O Del si tumentsa!", ovvero "il Signore sia con voi". Il Pontefice si è soffermato durante l'udienza sulla condizione del popolo gitano, parlando di "problemi che interpellano non soltanto la Chiesa ma anche le autorità locali".
Papa Francesco ha ricordato che ognuno ha diritto a "una vita dignitosa, a un lavoro dignitoso, all'istruzione e all'assistenza sanitaria" e aggiunto che troppo spesso nei campi dei rom "i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate", senza risparmiare critiche.
"Non date ai mezzi di comunicazione e all'opinione pubblica occasioni per parlare male di voi", ha chiesto ai gitani il Papa, sottolineando la necessità però di "sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze che spesso sono alla base della discriminazione del razzismo e della xenofobia".
"È noto che lo scarso livello di scolarizzazione di molti dei vostri giovani rappresenta oggi il principale ostacolo per l'accesso al mondo del lavoro - ha redarguito i fedeli -.
I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola, non impediteglielo!". Un invito a "contribuire al benessere", rispettando "le leggi, adempiendo ai doveri" e "integrandovi anche attraverso l'emancipazione delle nuove generazioni". L'udienza si è poi conclusa con un invito a pranzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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