È una notizia che ha creato molto scalpore quella dell'apertura a Parigi del ristorante 'Corleone by Lucia Riina'. L'ultimogenita del “capo dei capi” della mafia siciliana, stando alle foto pubblicate sulla sua pagina Facebook, si è trasferita nella capitale francese e ha aperto un locale sulla cui insegna campeggiano lo stemma e il nome di Corleone, paese originario del padre e in cui ancora oggi vive la mamma Ninetta Bagarella.
Al di là della notizia, c’è da rilevare la crescita costante del 'mafia sounding' a tavola: un business milionario che si estende dai ristoranti ai prodotti. Dal caffè 'Mafiozzo' stile italiano ma proveniente dalla Bulgaria agli snack 'Chilli Mafia' fatti nel Regno Unito; dalle spezie 'Palermo Mafia shooting' della Germania fino alla salsa 'SauceMaffia' per condire le patatine e quella 'SauceMaffioso' per la pasta scovate a Bruxelles, in Belgio, una delle capitali dell’Unione Europea.
La Coldiretti in riferimento alla diffusione del “brand” dichiara: "Oltre al caso eclatante della catena di ristoranti spagnoli 'La Mafia' ('La Mafia se sienta ala mesà), in tutto il mondo dal Messico a Sharm El Sheik, dal Minnesota alla Macedonia si trovano ristoranti e pizzerie 'Cosa Nostra' mentre a Phuket in Thailandia c'è addirittura un servizio take-away. Ma nei diversi continenti ci sono anche i locali 'Ai Mafiosi', 'Bella Mafia' e 'Mafia Pizza' ".
"E su internet - continua la Coldiretti - è possibile acquistare il libro di ricette 'The mafia cookbook', comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema.
Si tratta di un business che provoca un pesante danno di immagine al Made in italy sfruttando - conclude la Coldiretti - gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose, banalizzando fin quasi a normalizzarlo, un fenomeno che ha portato dolore e lutti lungo tutto lo Stivale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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