La passione argentina del Porteño

A Milano la qualità della carne in un ambiente caliente. Che piace ai Vip

Pasiòn argentina nel centro di Milano. Si chiama Porteño, ed è il ristorante aperto qualche mese addietro di fronte all'Arena - laddove prima ci si andava per un aperitivo chic, al Shiddarta - che mescola atmosfera caliente con carne squisita. «Rispetto agli altri ristoranti argentini, noi pratichiamo un altro sport» scherza sorridente Alejandro, uno dei tre soci, l'uomo che va alla ricerca della miglior entranas, del lomo più tenero che si possa servire ai 270 clienti giornalieri. «Acquistare la carne è un po' come giocare in borsa, ogni giorno vai a scovare l'affare, il miglior produttore, cerchi di sorprendere e di prendere alla sprovvista la concorrenza».

I numeri gli danno ragione (ci sono 170 posti che girano più volte a sera), «forse perché abbiamo creato un posto che trasmette il classico fascino letale della nostra terra». Al Porteño ci sono spazi aperti, poi alcune salette riservate, angoli per gli innamorati, altri per compleanni e feste di ogni tipo, il piano rialzato che pare un teatro. Sei cuochi e due dozzine di camerieri si muovono con vivacità fra i tavoli, i sapori sono ampi e avvolgenti, i vini non sono da meno (vanno per la maggiore il Malbec e soprattutto il Salentein).

«Piace molto ai giovani di successo e ai coloro che amano la vita di qualità» continua Alessandro. «E poi abbiamo clienti illustri come Fredy Guarin, Andrea Ranocchia, Andrea Poli, Alex, Melissa Satta, Simona Ventura, Belen, ma anche il maestro Baremboim . La lista è lunghissima, alcuni venivano già nel nostro primo ristorante di Milano, in via Galeazzo 25, dove abbiamo costruito il mondo dei porteños, ovvero la gente del porto».

Se Alejandro è l'anima del locale, il fratello Sebastian, appassionato e buon giocatore di polo, è il cervello, mentre

Fabio, il terzo socio, è l'uomo dei conti. Il Porteño funziona perché non c'è nulla di artificiale, nulla di forzato, entri e hai la sensazione di essere uno di famiglia. insomma ti siedi e la festa comincia. Anzi, la fiesta.

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