"In Rai chi è controlla? Per il countdown anticipato a Capodanno ha dovuto accorgersene la rete Internet e solo dopo l’azienda. Tutti noi paghiamo una marea di dirigenti, ma chi è che controlla? Non può essere responsabile uno solo, ci sono un’infinità di dirigenti sopra il tetto dei 240 mila euro. Dovrebbero denunciare loro, dovrebbero dire ci scusiamo. Invece, ogni volta se ne accorgono i cittadini". Lo dice il deputato dem, Michele Anzaldi. "Il licenziamento di Azzalini? L’ho trovato esagerato. In Rai si vedono cose ben peggiori - dice il deputato al quotidiano online -, come quello che è successo ieri sera a Ballarò. Il conduttore Massimo Giannini ha affermato che sul caso Boschi-Banca Etruria c’è un rapporto incestuoso". È un’affermazione vergognosa, che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Boschi lo quereli". Secondo Anzaldi "qualcuno ora deve rispondere: Giannini stesso, ma anche Maggioni, Verdelli e Vianello. Qualcuno mi spieghi perchè i super dirigenti Rai che guadagnano quattro volte più del premier non intervengono".
L’intervistatore gli chiede quindi se sia il caso di licenziare Giannini. "Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno - replica Anzaldi -. C’è stato un cambio di rotta, ora si vada fino in fondo. Serve la stessa determinazione. Ballarò non è più una trasmissione di qualità e anche gli ascolti lo dimostrano. Prendiamo la trasmissione di ieri: il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare». Ad una domanda sull’avvio di una offensiva di Renzi per prendersi Raitre, Anzaldi replica: "Visti i risultati di ascolto, farebbe bene".
Ad Anzaldi risponde il Comitato di redazione della trasmissione Ballarò che esprime "indignazione per l’ennesimo attacco intimidatorio del deputato del Partito democratico Michele Anzaldi e di alcuni suoi compagni di partito al talk di Rai 3. Ancora una volta - sottolinea il Cdr - si trovano argomenti pretestuosi per delegittimare la trasmissione e il conduttore Massimo Giannini. Si tratta dell’ennesimo episodio avvenuto anche in questa stagione: di volta in volta l’occasione riguarda un tema sgradito che interferisce con le strategie governative o l’intervista a un rappresentante dell’opposizione o a un esponente non allineato della società civile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.