Pedofilia, espulso un gesuita per abusi ai danni di cinque minori

Un padre gesuita è stato espulso dalla Compagnia di Gesù per abusi ai danni di minori. L'indagine dell'ex Sant'Uffizio ha confermato il quadro delle accuse

Pedofilia, espulso un gesuita per abusi ai danni di cinque minori

Padre Leone Ibabache, gesuita, è stato espulso perché ritenuto responsabile di abusi ai danni di cinque minori. "Il collasso morale" - come lo chiama Benedetto XVI - continua ad interessare le cronache ecclesiastiche. E la "linea della tolleranza zero", che è stata inaugurata da Joseph Ratzinger e che sta trovando continuità nell'operato di Papa Francesco, non fa eccezioni. Oggi il gesuita al centro di questi accadimenti ha quasi cento anni - novantasei per l'esattezza - ma il superiore generale dei gesuiti, ossia Padre Artur Sosa - ha comunque optato per un provvedimento esemplare: l'espulsione, appunto.

Stando a quanto si apprende dall'Adnkronos, non si può parlare d'incertezza attorno a questi casi di abuso. Gli episodi, infatti, "sono stati chiaramente accertati dall'indagine e confermati nel processo". Ad indagare ogni dettaglio è stata la Congregazione per la Dottrina della Fede, ossia l'ex Sant'Uffizio. Ibabache è cileno. La Chiesa sudamericana sta attraversando delle fasi complesse. Ricorderete di quanto emerso all'epoca della visita apostolica del pontefice argentino, con le dimissioni dell'intero episcopato. Ma due viaggi dell'arcivescovo maltese Charles Scicluna hanno contribuito a far chiarezza. E ora la situazione sembra mutare in nome della sopracitata "tolleranza zero". In relazione a questo singolo caso, si parla di due distinti provvedimenti: oltre all'espulsione della Compagnia di Gesù, che dipende da Sosa, il Vaticano dovrebbe aver adottato la sospensione a divinis. Ma non si può escludere, tenendo in considerazione la prassi, che Ibabache venga anche spretato.

Gli abusi ai danni dei minori e degli adulti vulnerabili costituiscono il principale dramma con cui gli

ambienti ecclesiastici devono fare i conti. Ma il continente sudamericano è solo uno dei luoghi interessati da questa piaga. Su quanto messo in atto da padre Ibabache, intanto, la Chiesa cattolica è intervenuta con fermezza.

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