Pedofilia, Monsignor Capella ammette le sue responsabilità

Monsigor Alberto Capella nella prima udienza del processo in Vaticano per aver usato immagini pedopornografiche ammette le sue responsabilità

Pedofilia, Monsignor Capella ammette le sue responsabilità

Monsigor Alberto Capella, consigliere di nunziatura a Washington, nella prima udienza del processo in Vaticano per aver usato immagini pedopornografiche ammette le sue responsabilità. Con queste parole il prelato ha provato a spiegare i suoi gesti nel corso del processo in Santa Sede: "Provavo un senso di vuoto e inutilità, radicati nella mia vita interiore al punto da essere stati all’origine degli atti compulsivi di consultazione impropria di Internet, fino ad arrivare a fare cose che mai erano state oggetto del mio interesse", ha raccontato in aula. "Ho sbagliato a sottovalutare la crisi che stavo attraversando. Ho sbagliato a pensare di poterla gestire da solo. Il contesto era nuovo. Amici o referenti non ne avevo. Ho cercato di far fronte con rimedi spirituali e di non far pesare il mio stato d’animo in nunziatura".

A quanto pare Capella utilizzava un profilo Tumbrl. Usando proprio quel profilo avrebbe avuto conversazioni con altri utenti e avrebbe inoltre scambiato materiale pedopornografico.

Dopo questa sua ammissione in aula, probabilmente si va verso un processo molto breve. Tra il materiale raccolto spunta anche un video con un bimbo piccolo con "atteggiamenti sesuali espliciti", ha riferito Gianluca Gauzzi, uno dei testimoni chiamati in aula. L'udienza riprenderà domani.

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