Dalla sera di giovedì 21 aprile non si hanno più notizie di Ahmed Jouider, 15 anni, di Padova. Il ragazzino, nato in Italia da genitori marocchini, si è allontanato di casa in sella alla sua bicicletta. Prima spegnere il telefono, attorno alla mezzanotte, ha inviato alcuni messaggi audio alla fidanzatina: "Ho un conto in sospeso con alcune persone. Penso che morirò", sono state le sue ultime parole.
La scomparsa
Scomparso. Ahmed è uscito di casa, un'abitazione del quartiere Mortise, alla periferia di Padova, attorno alle ore 22. Prima di montare in sella alla sua bici ha salutato mamma Latifa con un abbraccio e la sorella Hiba con un bacio sulla fronte. Insospettita dalla circostanza, Latifa ha telefonato al figlio poco dopo: "Mi fai preoccupare. Dove sei?". "Sono al Cristo (il piazzale della chiesa di Cristo Re ndr). Vi voglio bene", ha risposto. Preoccupata per l'ora tarda, i familiari hanno provato a ricontattarlo. Ma a mezzanotte il cellulare di Ahmed era staccato. "Ahmed non è uno che esprime tanto il suo affetto, per questo quando ci ha salutate in quel modo mia mamma si è un po' preoccupata", ha spiegato la sorella Hiba alle pagine de Il Mattino di Padova.
"Penso che morirò"
C'è un dettaglio a dir poco inquietante in questa vicenda. Prima di staccare il telefono, Ahmed ha inviato due messaggi vocali alla fidanzatina: "Io ora devo uscire. Ho delle questioni in sospeso con alcune persone. So che morirò, penso di sì. Oppure se non muoio avrò delle ferite, gravi. Ma penso che morirò", ha detto raccomandandosi con la ragazzina di non "rivelare a nessuno" il contenuto degli audio. Chi doveva incontrare? Quali sono le "questioni in sospeso" che doveva risolvere?
Le bugie agli amici
Stando a quanto raccontano i genitori, Ahmed è un ragazzino tranquillo e pacato. "A scuola non ha problemi", ha raccontato Hiba. "Gli amici con cui abbiamo parlato non sanno darsi neanche loro una spiegazione. Non si capisce chi siano le persone che doveva incontrare e soprattutto se sia vero". Giovedì non è andato a scuola: "Ai suoi amici ha detto di essere stato all'ospedale per delle ferite alla schiena, ma non è vero. - ha continuato la sorella del 15enne -Non si è mai comportato così e non si è neanche mai allontanato da casa".
L'appello
I familiari hanno denuciato la scomparsa del 15enne alle autorità e tappezzato la città di volantini. "Mia mamma sta male, vorrebbe solo sapere che Ahmed è sano e salvo, nulla di più.
- ha spiegato ancora Hiba - Giovedì sera abbiamo mangiato tutti insieme dopo il digiuno della giornata, noi stiamo facendo il Ramadan, e lui era normale, come sempre". Sul fronte delle indagini non ci sono ancora novità: "Siamo preoccupatissime".
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