Ad un giovane padre sono stati inflitti tre anni di carcere. La motivazione ha dell'incredibile: l'uomo, dopo aver perso una partita a Fortnite, ha picchiato il proprio figlio di 11 mesi. Ma non è la prima volta che il 24enne ha avuto una reazione simile: era già stato condannato a due anni per i medesimi reati.
Gesto involontario?
Il genitore, durante il processo nel Tribunale penale di Valenciennes, ha riconosciuto parte dell'accaduto ma ha specificato di essersi trattato di un episodio involontario: "Era accanto a me nel letto quando ho perso, ho gettato via il controller e l'ho colpito per sbaglio". La corte non ha comunque creduto a tale versione e ha confermato l'accusa.
A facilitare l'inchiesta sono state principalmente la versione della madre del piccolo (secondo cui il figlio ha sbattuto contro le sbarre del letto, ma per i giudici l'ipotesi più concreta è quella di uno schiaffo) e la recidività dell’imputato: un medico aveva avvertito le autorità circa alcuni sospetti di maltrattamenti, testimoniati dal fatto che nel 2016 gli è stata sottratta l'autorità genitoriale per aver picchiato il figlio nato da una relazione precedente. "Darò tutto me stesso per far sì che non succedeva ancora", ha promesso l'uomo. E purtroppo si tratta di uno dei molteplici casi che vede Fortnite come causa scatenante di orribili gesti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.