Perugia, padre e figlio a colloquio pestano agente del carcere

Il poliziotto, che ha riportato ferite alla testa ed al basso ventre, dovrà rimanere ricoverato in ospedale e sotto osservazione per le prossime 48 ore. Coinvolta e buttata a terra anche la donna che ha tentato invano di placare il marito ed il figlio

Perugia, padre e figlio a colloquio pestano agente del carcere

Ancora un caso di aggressione in carcere ai danni di un agente di polizia penitenziaria impegnato nell'esercizio del proprio dovere, stavolta la notizia arriva dalla casa circondariale di Capanne a Perugia.

A rendersi protagonisti di quello che è risultato un vero e proprio pestaggio nei confronti del poliziotto, avvenuto all'interno della sala colloqui della struttura carceraria, sono stati un detenuto ed il figlio di 19 anni, entrambi di origini napoletane. I fatti si sono verificati durante la mattinata di ieri, giovedì 27 febbraio, intorno a mezzogiorno. Come riferito dai sindacati di polizia penitenziaria, e quindi riportato dalla stampa locale, il ragazzo si era recato in carcere per una visita al congiunto. Con lui anche la madre, nonchè moglie del detenuto in questione.

Il clima si sarebbe surriscaldato verso le fasi finali del colloquio, quando l'agente predisposto è intervenuto per segnalare la fine del tempo a disposizione e ricondurre l'uomo in cella. Contestando con grande rabbia il conteggio dei minuti a disposizione per la conversazione, a loro parere non corretto ed inferiore al previsto, padre e figlio hanno iniziato a prendersela col poliziotto.

Inutile ogni tentativo da parte della donna di placare le ire di figlio e marito e ricondurli a più miti consigli per evitare guai ancora maggiori. La stessa signora è rimasta coinvolta durante la colluttazione che si è scatenata, finendo a terra.L'uomo in divisa è stato invece letteralmente tempestato di pugni e calci dai due facinorosi, che non si sono fermati neppure dopo che il loro obiettivo è rovinato al suolo.

"Al momento di uscire dalla sala colloqui, il detenuto ha lamentato di aver effettuato 5 minuti in meno di colloquio con i propri familiari, moglie e figlio. Quindi, senza sentire alcuna ragione, hanno aggredito il collega, che è caduto a terra, con calci alla testa e al basso ventre", racconta Roberto Francois, segretario regionale della Uilpa-penitenzari Umbria, come riportato dal "Corriere dell'Umbria".

Per fortuna è stato pronto l'intervento dei colleghi in soccorso del ferito, strappato dalle grinfie dei suoi aggressori e trasportato successivamente in ospedale, dove dovrà restare ricoverato e sotto osservazione per le prossime 48 ore.

Mentre il padre ha fatto ritorno all'interno della propria cella del carcere di Perugia, il 19enne, che insieme al congiunto si è scagliato contro il poliziotto, è stato invece trattenuto al Comando nell'attesa di un pronunciamento da parte dell'Autorità giudiziaria nei suoi confronti.

"Questa purtroppo è la quotidianità che vivono gli agenti penitenziari, ormai in balia di questo regime penitenziario", lamenta ancora Francois.

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