Pesaro, cimitero usato come sala udienze per l’evento “Vampirismi”

I residenti hanno tentato in ogni modo di impedire la manifestazione; “Lasciate riposare in pace mio figlio”, avrebbe gridato una madre verso i partecipanti

Pesaro, cimitero usato come sala udienze per l’evento “Vampirismi”

Scoppia la protesta dei residenti di Candelara (provincia di Pesaro e Urbino), che hanno visto violare il cimitero comunale da oltre un centinaio di partecipanti ad una manifestazione “culturale” dal titolo “Vampirismi”.

All’interno del camposanto è stato allestito addirittura un buffet, con le tombe ed i muretti a fare da tavoli e da sedie per gli avventori.

Forti le rimostranze da parte dei cittadini, che hanno cercato in ogni modo di proteggere il cimitero e di impedire che l’evento potesse aver luogo. Quest’ultimo, organizzato dalla Pro loco, ha avuto comunque l’autorizzazione da parte dell’ente predisposto alla gestione del camposanto (Aspes). Scopo della manifestazione quello di fornire una chiave di lettura del fenomeno del vampirismo da un punto di vista storico, artistico e medico. Quale posto migliore del cimitero dunque, avranno pensato gli organizzatori. Senza, tuttavia, preoccuparsi di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze di un gesto così poco rispettoso.

Qualche residente ha addirittura chiamato le forze dell’ordine, nella speranza di interrompere lo svolgersi di quella riunione incomprensibile. “Lasciate riposare in pace mio figlio”, ha protestato una madre ancora profondamente colpita dal dolore del lutto, come riportato da “Il Resto del Carlino”. “Si può fare tutto, ma non in un luogo di culto dove riposano i defunti”, ha fatto eco un altro cittadino.

“C'è un confine che non va mai superato, per nessuna causa, meritevole o meno, e non è un confine di stato: è il confine che sancisce il rispetto degli esseri umani, vivi o morti, dentro o fuori un camposanto”.

Le critiche alla manifestazione sono proseguite anche sui social network, dove si sono moltiplicate le parole di condanna e di sferzante ironia.

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