La peste siciliana

Percorrendo l'autostrada Catania-Palermo lungo quasi tutto il tracciato che attraversa le aree interne del Nisseno e dell'Ennese, pale a centinaia sui crinali di un meraviglioso paesaggio collinare.

La peste siciliana

Da «Italia nostra» arriva questo allarme del presidente Oreste Rutigliano: in Sicilia non si salva quasi più niente. Buccheri, antico e pittoresco centro ibleo, è assediato da decine di pale eoliche che ricadono nel territorio di Vizzini. Vizzini incassa i soldi degli ecorisarcimenti e Buccheri si tiene il danno! Lungo la strada per Floresta, piccolo centro ad oltre 1200 msl sui Nebrodi, pale a bordo strada, a volontà. Così sulle Madonie. Una peste.

Percorrendo l'autostrada Catania-Palermo lungo quasi tutto il tracciato che attraversa le aree interne del Nisseno e dell'Ennese, pale a centinaia sui crinali di un meraviglioso paesaggio collinare.

Non solo le pale fanno danno. Le strade di penetrazione per i cantieri sono ferite devastanti. I 300 metri cubi di calcestruzzo mediamente occorrenti per ogni pala sono una brutale e ignorata cementificazione. Danni spietati, con la complicità di una classe politica insensibile.

Il presidente Musumeci ha il dovere morale di salvare il paesaggio della sua infanzia, la memoria di una natura integra. Non può essere consentito alla mafia di trasformare anche i nostri ricordi, violentando e sfregiando luoghi perfetti, protagonisti di film e romanzi.

Questo millennio non può dissolvere l'immagine mitica del paesaggio siciliano. È un dolore troppo grande, un'ingiustizia che nessuno si può permettere. Nessuna legge, nessun regolamento può cancellare ciò che i nostri occhi puri hanno visto.

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