Più di 5mila agenti di polizia 'bloccati' dal Covid-19

Sono 5562 gli agenti di polizia che hanno trascorso un periodo di quarantena a casa per colpa del Covid-19. Tra di loro, per fortuna, si registrano solo 430 positivi e appena 2 decessi

Più di 5mila agenti di polizia 'bloccati' dal Covid-19

Il coronavirus non ha risparmiato nemmeno le forze di polizia. Sono 5562 gli agenti che hanno trascorso un periodo di quarantena a casa per colpa del Covid-19.

I numeri della polizia di Stato

Di questi soltanto 430 sono risultati positivi al tampone e, fortunatamente, i decessi sono stati appena 2. Per evitare il diffondersi del contagio 2745 poliziotti che presentavano solo alcuni sintomi sono stati messi in quarantena in via preventiva ancor prima di essere stati sottoposti al tampone. Ben 1265 di questi sono, però, poi, risultati negativi al coronavirus. Altri 2387 sono gli agenti che, pur non presentando sintomi, sono finiti in quarantena dopo essere entrati in contatto con persone a rischio, ma 2015 sono già libere di tornare in servizio (vedi qui tutti i dati in esclusiva).

La diffusione del virus per i poliziotti ha seguito lo stesso andamento del resto della società con la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Piemonte che soffrono più di tutte le altre Regioni. Anche in questo caso il record spetta alla Lombardia dove troviamo 114 agenti positivi al Covid-19 e altri 615 che passato 15 giorni in quarantena perché manifestavano sintomi riconducibili al coronavirus. Ben 467 di questi, però, hanno già terminato il loro periodo di quarantena. Altri 443 poliziotti hanno avuto rapporti con persone a rischio e si trovano (o si trovavano) in quarantena, pur non presentando alcun tipo di sintomo.

Gli unici due decessi, però, si sono riscontrati nel Centro-Sud: uno nel Lazio e uno in Campania. I ricoverati sono soltanto 22 e sono così ripartiti: Lombardia (8), Emilia Romagna e Lazio (3), Puglia (2), Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo e Sicilia (1). La Regione meno colpita è stata la Calabria che ha avuto un solo agente positivo al Coronavirus, ma ha già terminato il suo isolamento.

Nell’arco di una settimana c’è stato un aumento di casi positivi pari al 2% (passando da 423 a 430), ma 11 agenti sono usciti dall’isolamento e due sono stati dimessi dagli ospedali in cui erano ricoverati. Gli agenti che sono risultati negativi al tampone o che hanno terminato il loro periodo di isolamento sono cresciuti del 19% (passando da 106 a 126). Sono, inoltre, diminuiti del 4% il numero di coloro che si trovavano in quarantena con sintomi simili al Covid-19 (calando da 429 a 412), mentre sono cresciuti del 4% gli agenti di questa stessa categoria che hanno concluso la loro quarantena (aumentando da 1024 a 1068) e che possono, dunque, tornare in servizio.

La storia di Mario, poliziotto sopravvissuto al Covid-19

Mario, nome di fantasia di un agente che ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza del coronavirus, racconta a ilgiornale.it con una certa fatica il suo stato d’animo. “Uscire dall’ospedale mi ha fatto sentire una sensazione di ritornare in vita”, dice mentre si trova ancora in convalescenza. Tutte le sue peripezie sono iniziate con un’inconsueta “la sensazione di mancanza d’aria” che ha segnato particolarmente il decorso della sua malattia. Ha ancora poca voglia di entrare nel dettaglio di questa tremenda vicenda che lo ha costretto ad essere isolato dai suoi familiari. “La cosa peggiore è dover stare rinchiuso, lontano da tutto e da tutti senza poter vedere nessuno per così tanti giorni”, dice per telefono prima di salutarci e tornare dai suoi cari.

I rischi e le misure di contenimento contro il Covid-19

“Noi agenti, ovviamente, non corriamo gli stessi rischi di contagio dei medici o del personale sanitario, ma veniamo subito dopo di loro perché il nostro lavoro ci obbliga a stare a stretto contatto con persone che non conosciamo”, spiega Domenico Pianese, segretario generale del Coisp che aggiunge: “Soltanto ieri abbiamo fermato 197mila persone e tra queste ci possono essere dei positivi e degli asintomatici”. “Fortunatamente con la quarantena c’è stata una riduzione dei reati pari al 70-75%, ma nel breve periodo ci aspettiamo un aumento del fenomeno di usura ed estorsione e una recrudescenza dei fenomeni criminali in concomitanza con l’inizio della fase 2”.

Ecco, dunque, che aver adottato delle misure di contenimento efficaci ha consentito alla polizia di Stato di non trovarsi troppo in affanno. Quando è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, infatti, è stato incentivato lo smart working e sono state create delle squadre di agenti che si alternano e non si incontrano mai in ufficio. “È stato, inoltre, posto in quarantena tutto il personale che aveva avuto dei contatti con persone che potevano essere portatori di Covid.

Se un agente presentava una sintomatologia simile a quelle previste dall’Oms, veniva posto immediatamente in quarantena per evitare i contagi di massa all’interno della polizia di Stato. Stiamo, pertanto riuscendo a reagire bene”, ha concluso Pianese.

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