Piacenza, clandestino sorpreso a rubare in negozio finge un malore

Il marocchino era già stato espulso il 16 di agosto, ma dopo poche settimane aveva già fatto ritorno nel nostro paese come se nulla fosse mai accaduto: un furto andato male ha aiutato la polizia ad arrestarlo di nuovo

Piacenza, clandestino sorpreso a rubare in negozio finge un malore

Ennesimo caso di clandestino arrestato perché colto entro i confini nazionali nonostante che avesse già subito in precedenza un decreto di espulsione, registrato stavolta a Piacenza.

Due volanti di polizia lo hanno identificato e sottoposto a fermo nel pomeriggio dello scorso martedì, in via Caorsana, durante un furto. Lo straniero infatti, un 38enne di nazionalità marocchina, è entrato nello store cinese MaxFactory ed ha sottratto dei capi di abbigliamento per un valore complessivo di 100 euro, nascondendoli sotto un giubbotto.

Non aveva fatto i conti, tuttavia, con un dipendente del negozio, che lo ha tenuto sotto controllo fin da quando aveva messo piede nell’edificio. Il marocchino ha cercato di passare inosservato per sgattaiolare fuori dallo store, ma un addetto alla sicurezza, avvisato del furto, lo ha bloccato nei pressi dell’uscita. Messo con le spalle al muro, il clandestino ha accettato di pagare la merce sottratta, ma il titolare del punto vendita ha deciso ugualmente di contattare le forze dell’ordine.

Quando si è reso conto che la polizia stava per giungere sul posto, però, l’africano aveva già un asso nella manica pronto da giocare. Si è infatti buttato in terra iniziando a rantolare per simulare, almeno nelle intenzioni, un attacco epilettico.

Sul posto si è pertanto precipitata un’ambulanza, che ha portato il marocchino al pronto soccorso, dove i sanitari hanno scoperto l’inganno in men che non si dica. Dimesso senza neppure un giorno di prognosi, vista la palese simulazione di malore, il marocchino è stato accolto dai poliziotti che attendevano di conoscere le sue condizioni di salute prima di procedere.

Gli agenti hanno tradotto l’africano negli uffici della questura di Piacenza, scoprendo tutto l’iter che lo aveva portato a diventare clandestino. Era stato infatti trasferito al Cie di Torino in data 1 agosto, ed il 16 del medesimo mese si trovava già a Malpensa per essere espulso ed imbarcato su un volo diretto in Marocco.

Ciò nonostante, dopo poche settimane era già rientrato nel nostro paese, in barba al provvedimento ricevuto ed alle leggi nazionali, che prevedono la possibilità di rientrare in seguito ad un decreto di espulsione solo dopo 5 anni dalla sua emissione e solo con un permesso speciale del ministro dell’Interno.

Il clandestino è quindi finito in manette, mentre il titolare di MaxFactory è pronto a presentare denuncia per il tentativo di furto subito.

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