È arrivato in queste ultime ore un aggiornamento in merito al caso del 22enne egiziano arrestato a Piacenza lo scorso lunedì.
Il giovane, fermato dalla polizia in macchina con un amico, era stato trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana e di un cacciavite della lunghezza di 17 centimetri, considerato uno strumento da scasso. Per tale ragione, gli agenti avevano portato i due in questura, con lo scopo di identificarli e procedere allo svolgimento delle pratiche di denuncia a piede libero. Da questo momento in poi, tuttavia, la situazione diventa, almeno in apparenza, più fumosa.
I poliziotti hanno infatti dichiarato che il 22enne si è improvvisamente agitato e li ha aggrediti, prendendoli a pugni e scagliando contro di loro una sedia. A causa delle ferite riportate, gli uomini in divisa hanno dovuto recarsi al pronto soccorso, dove sono stati loro riconosciuti 3 giorni di prognosi.
Con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, l’egiziano era stato tratto in arresto ma, giunto di fronte al giudice per la convalida della misura cautelare, la situazione si è ribaltata.
Il legale dell’imputato, infatti, ha chiesto al gip di non convalidare l’arresto e di “congelare” le accuse, in quanto sarebbe stato il suo assistito a subìre un’aggressione da parte degli agenti.
Il 22enne ha infatti raccontato che è stato un poliziotto, durante la stesura della denuncia, a perdere le staffe ed a pestarlo. Considerata la situazione poco chiara, il giudice Fiammetta Modica ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore, rinviando l’udienza.
Sono giunte adesso, tuttavia, delle novità a riguardo. Stando a quanto riferito da “Il Piacenza”, due giorni fa il nordafricano avrebbe mostrato la sua vera faccia. Lui ed uno degli agenti coinvolti nella vicenda si sono infatti incontrati di fronte all’entrata del pronto soccorso e gli animi hanno finito con il surriscaldarsi. In quella circostanza il poliziotto, che non si trovava in servizio, è stato avvicinato dal 22enne, accompagnato da un connazionale. Con fare minaccioso e senza mezzi termini, l’extracomunitario ha minacciato di morte il tutore della legge, prima di allontanarsi.
La sua baldanza è durata poco, perché nel frattempo l’agente ha contattato alcuni colleghi in servizio che hanno provveduto ad individuarlo ed a trattenerlo.
Anche durante lo svolgimento del processo per direttissima si erano registrati dei momenti di tensione. Protagonisti, in questo caso, i compagni e connazionali del 22enne imputato, accorsi numersi dinanzi al tribunale di Piacenza per sostenerlo.
Espliciti e plurimi i segni di insofferenza nei confronti delle forze dell’ordine, che hanno portato gli agenti in servizio a schedare ogni singolo responsabile. Come sopra accennato, si tratta di individui di nazionalità egiziana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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