Instabilità economica, disoccupazione e altri problemi ancora. È un mix di queste ragioni ad avere portato al ricoverato in una clinica specializzata di Pietro Maso, più volte nelle pagine delle cronache nazionali negli ultimi mesi, dopo una serie di minacce rivolte alle sorelle che gli sono valse una denuncia.
"Le mie sorelle? Su di loro devo finire il lavoro di 25 anni fa...", diceva Maso in una telefonata intercettata e il cui contenuto è stato pubblicato dal Corriere della Sera, riferendosi al giorno del 1991 in cui uccise i genitori a Montecchia di Crosara, circostanza per cui ha scontato 22 anni di carcere, su 30 a cui era stato condannato.
Parole che non sono passate inosservate, tanto che quest'oggi è arrivata da Don Antonio Mazzi, che si era offerto di accogliere Maso nella sua
comunità Exodus, la conferma che l'uomo è stato ricoverato per l'aggravarsi della sua situazione personale.A fine dicembre la sorella Nadia lo aveva incontrato a Cerna, nel Veronese. Allora aveva parlato di un uomo "in uno stato confusionale e di onnipotenza"
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