Che le strutture siano pubbliche o private, non fa differenza. Sotto il sole cocente d'agosto, i vandali non vanno troppo per il sottile. Quando vedono una piscina facilmente accessibile, passano all'assalto: la occupano come fosse di loro proprietà, bivaccano, fumano, la danneggiano e in alcuni casi saccheggiano quel che trovano. L'allarmante fenomeno sta dilagando in Francia, dove orde di giovani - per lo più minorenni e provenienti dalle banlieue multietniche - si rendono protagonisti di scorrerie e incursioni illecite nelle piscine, con insulti e financo aggressioni ai proprietari o ai custodi che invano li invitano ad allontanarsi.
Nel Paese d'oltralpe la stampa locale sta documentando da settimane un sussegursi di casi di "piscines squattés" (piscine occupate, per l'appunto), raccogliendo testimonianze e racconti sull'ennesimo segnale di degrado sociale. Secondo quanto viene documentato, spesso le bande di giovanissimi migranti (in maggioranza, stando alle segnalazioni, di origine nordafricana) compiono incursioni di sera, approfittando dell'asseza dei proprietari delle piscine. Scavalcano i cancelli delle loro abitazioni, violano le recinzioni e se ne fregano dei sistemi d'allarme: una volta entrati, inizia il bivacco abusivo. Tra tuffi e schimazzi, l'alcol e il fumo non mancano. Allô Toulouse, una piattaforma attraverso la quale i residenti possono segnalare ogni tipo di disturbo, ha ricevuto 200 denunce di infrazioni in piscina solo negli ultimi tre mesi.
Il fenomeno, dunque, non è affatto marginale e nemmeno del tutto inedito. Alcuni cittadini esasperati ricordano infatti che questa tendenza era emersa già negli scorsi anni. Quando le intrusioni avvengono nelle piscine pubbliche, spiega il quotidiano La Dépêche du Midi, "la polizia viene contattata in modo che possa intervenire il prima possibile". Se pur a fatica, il problema viene così arginato. Nel caso delle residenze private (peraltro le più ambite dalle gang), la situazione è più complicata: la responsabilità della sicurezza ricade innanzitutto sui proprietari e gli agenti intervengono solo in caso di violenze, che pure non mancano. A Villeneuve-lez-Avignon, la coppia di abusivi che usava la piscina ha puntato un coltello sui proprietari quando sono arrivati, e in seguito la polizia ha trovato oggetti trafugati dalla casa.
Se viene accertata una violazione di domicilio, gli abusivi rischiano una multa di 15.000 euro e fino a un anno di reclusione. Ma, come accennato, non sempre le forze dell'ordine hanno gli strumenti per fermare gli occupanti. "Quando parliamo a questi giovani, ci rispondono: 'Ma dai, non facciamo rumore' E a volte ci insultano: 'Torna dentro in casa brutta idiota'. Una volta, ho chiamato la polizia, perché due ragazzi si stavano urlando addosso con degli alcolici in mano, e c'era una bambina accanto a loro. La polizia non è venuta. Ci dicono che non possono fare nulla", ha testimoniato alla stampa francese Ingrid, abitante di un residence a Tolosa. Il sito web Guide-piscine.fr , che offre consigli alle persone che sperano di installare una piscina, afferma che ci sono "da 10 a 15 chiamate alla polizia ogni giorno in estate per quanto riguarda l'occupazione elle piscine, soprattutto nel sud della Francia".
In molti casi, i proprietari della abitazioni stanno correndo automamente ai ripari. "Noi abbiamo aumentato l'altezza del cancello per evitare che lo scavalchino e abbiamo messo due catene sulla porta della piscina affinché nessuno possa entrare.
Inoltre, di recente, il sorvegliante della piscina ci ha portato il filo spinato", ha raccontato alla stampa francese David, proprietario di un residence a Tolosa. Altri stanno provvedendo a installare allarmi o sistemi di chiusura delle piscine. In alcuni casi, per tutelare la sua proprietà, qualcuno starebbe pensando anche di ricorrere alla vigilanza armata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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