Saviano condannato per plagio, la Cassazione: pochi 6mila euro

La Cassazione annulla la sentenza di secondo grado e chiede che venga ricalcolato il danno procurato dal plagio di tre articoli compresi nel romanzo di Roberto Saviano

Saviano condannato per plagio, la Cassazione: pochi 6mila euro

Il risarcimento dovrà essere ricalcolato al rialzo, anche in virtù del "grande successo" ottenuto da Roberto Saviano con il libro Gomorra. La Corte di Cassazione ha infatti annullato la sentenza con la quale la Corte di Appello di Napoli, nel 2016, aveva ridotto l'indennizzo dovuto dallo scrittore campano e dalla Mondadori alla Libra Editrice per il plagio di tre articoli di cronaca inseriti nel romanzo e tratti dal "Corriere di Caserta" e da "Cronache di Napoli". Troppo pochi, secondo i giudici, i 6mila euro di risarcimento ai quali si era arrivati - con un ridimensionamento - dall'iniziale quota di 60mila fissata nel 2013.

Così, ora, la Corte di Appello di Napoli dovrà riquantificare la somma dovuta, tenendo conto anche dei "benefici realizzati illegalmente dall'autore della violazione". Come si legge in uno stralcio della sentenza, bisogna infatti tenere conto del fatto che "gli articoli in questione sono stati riprodotti e utilizzati nel loro valore d'uso, seppure nel contesto di un'opera molto più ampia, e hanno inoltre riscosso, sia pure in quel modo e in quelle forme, un grande successo". Per la Cassazione, i giudici di secondo grado nel quantificare il lucro cessante in conseguenza del diritto violato, hanno utilizzato il criterio del cosiddetto "prezzo del consenso". Scelta frutto di un'errata interpretazione dell’articolo 158 della legge sul diritto d’autore, nella sua nuova versione, e non in linea neppure con la ratio della direttiva enforcement.

Gli Ermellini aggiungono inoltre che il diritto europeo, sul tema in questione, "esige un risarcimento effettivo e proporzionalmente adeguato, calibrato su di una accurata considerazione di tutti gli elementi specifici e pertinenti del caso, tra i quali (...) i benefici realizzati illegalmente dall'autore della violazione". Gli utili realizzati dal contraffattore, infatti, sono "un criterio fondamentale nella liquidazione completa ed effettiva del danno".

Nella loro revisione, i giudici di Cassazione hanno preso le distanze dalle motivazioni dei giudici di appello secondo i quali la casa editrice ricorrente non avrebbe dimostrato il danno derivato dalla

perdita della possibilità di sfruttare economicamente la propria opera. È stato inoltre considerato "palesemente inammissibile" il controricorso presentato dagli avvocati di Saviano e Mondadori.

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