Sono quasi 17 anni che Denise Pipitone è scomparsa, ma oggi più che mai ci si interroga sui presunti errori accaduti all’inizio dell’indagine e poi in sede processuale. Da alcune settimane le indagini sono riprese, ma ci si chiede se ciò che si fece nel 2004 abbia inficiato per sempre la ricerca della verità sul rapimento della bimba e la possibilità di ritrovarla. Ce lo si chiede sui social network, ma anche e soprattutto nei salotti televisivi, in cui l’ex pm Maria Angioni è stata spesso ospite in collegamento in queste settimane, da “Chi l’ha visto?” a “Quarto grado”, passando per “Storie italiane”.
Cosa mancò all’inizio delle indagini
Angioni fu pm del caso Denise tra il 2004 e il 2005, anche se fu messa al lavoro su questo non nei giorni immediatamente successivi al rapimento. Tra i problemi che la stessa Angioni ha lamentato ci sono quelli relativi alle intercettazioni e ad alcune cimici che furono disattivate senza che lei ne fosse informata. Addetto alle intercettazioni fu tra l'altro un militare che, al processo dichiarò di non avere esperienza pregressa.
Ci fu poi la diffusione televisiva del video di Felice Grieco, girato nel 2004, che non sarebbe dovuto trapelare nel 2005: il video ritrae una bimba con una donna rom e la bimba viene chiamata Danas. Angioni fu molto critica sulla diffusione.
E ancora l’audizione di Battista Della Chiave, operaio audioleso di Mazara del Vallo che riconobbe Denise in uno scatto. Di recente l’ex procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, che fu uno dei protagonisti del processo, essendo in procura in quella zona dal 2008, ha sottolineato a “Storie italiane” come Della Chiave non sia stato attendibile: per un riconoscimento deve essere mostrata più di una foto, non una sola. “Sicuramente è stato un errore”, ha detto l’ex magistrato in trasmissione.
Mamma Piera Maggio ha lamentato a volte come lei è la sua famiglia siano state “rivoltate come un calzino”. A un certo punto si parlò, naturalmente a torto, di presunta sindrome di Munchuausen per procura, un disturbo mentale per cui le madri fanno del male ai figli per ottenere crediti da parte della società. “Ho avuto un approccio totalmente brutale - ha detto Piera nel 2020 in un’intervista col foro di giurisprudenza di Palermo, pubblicata oggi sul suo profilo Facebook - Vi dico una cosa, ma non perché voglio puntualizzare questo punto su quei magistrati di preciso. Addirittura sono arrivati a dirmi, nel momento in cui mi interrogavano, massacrandomi proprio con una violenza inaudita, perché secondo loro in questo modo avrebbero potuto avere una verità dalla mia bocca, ma vi posso assicurare che avevo detto tutto, e sta agli atti, quindi non ho nessun problema su questo, loro mi hanno talmente massacrata, per dirvi che io non potevo neanche parlare col mio avvocato. Ora ditemi: mi avevano detto, e io ci ho creduto, non conoscendo come funzionavano questi ambienti, mi avevano detto perfino che non potevo colloquiare col mio legale su quanto interferivano con me in quei colloqui”.
Nel maggio 2005 fu indagata per il rapimento Jessica Pulizzi, poi assolta in tre gradi di giudizio. Angioni, quello stesso anno, andò a occuparsi dapprima di giustizia in un tribunale per i minori e oggi è giudice del lavoro in Sardegna.
Le nuove rivelazioni
Durante le ospitate televisive di queste settimane, Maria Angioni ha rivelato molti dettagli in parte inediti - è difficile stabilirlo con certezza dall’esterno, essendo trascorsi molti anni. Angioni ha affermato che Denise è viva e che si trova in una famiglia benestante legata in qualche modo con i rapitori. Ma le foto della persona da lei inviate in procura sono state verificate: la ragazza di cui parlava non era Denise, ma aveva un rapporto di parentela con l’ex di Jessica. L’ex pm ha spiegato spesso che il rapimento sia avvenuto attraverso un passaggio di mano e che a un certo punto siano intervenute delle forze benevole che hanno sottratto Denise per portarla lontano ma al sicuro da chi avrebbe voluto farle del male.
Le critiche oggi
Molti commenti social si schierano contro l’ex pm Angioni, accusata di voler tornare alla ribalta con queste nuove rivelazioni in tv. Particolarmente critico è stato nelle scorse settimane Gianluigi Nuzzi, conduttore di “Quarto grado”, che ha interrotto bruscamente il collegamento con Angioni a causa di un fraintendimento. Angioni, che non vedeva in video l’interlocutore, aveva posto a Nuzzi una battuta ironica, dopo che molti degli ospiti della trasmissione le avevano chiesto ripetutamente il perché degli errori iniziali senza ricevere risposte che loro trovassero soddisfacenti.
Contro Angioni si è schierato anche Di Pisa a “Storie italiane”, per via della nuova segnalazione relativa alla presunta Denise, segnalazione che si è rivelata appunto fallace. “Amo discutere sui fatti concreti non sulle fantasie - ha chiarito Di Pisa - A Mazara Del Vallo è noto un magrebino. Ogni volta che si aprono le indagini su fatti analoghi a quelli di Denise si inserisce con segnalazioni fasulle. Spero davvero che la pm Angioni non abbia fatto riferimento a lui.
[…] Voglio sperare che la dottoressa Angioni abbia trasmesso alla procura elementi precisi, che abbia riferito bene da chi arriva l’informazione. Anche perché una volta detto in televisione la notizia è di dominio pubblico”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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