Il pm vuol punire il saluto romano. Ma per Cassazione non è sempre reato

La procura di Milano chiede il processo per 28 persone per la chiamata del "presente" e i saluti romani durante il corteo per Sergio Ramelli

Il pm vuol punire il saluto romano. Ma per Cassazione non è sempre reato

Chissà se un giorno arriveremo a chiudere per sempre la questione: fare il saluto romano e gridare "presente" durante una commemorazione, è reato oppure no?

Il dubbio resta. Oggi infatti la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per 29 persone accusate di apologia di fascismo. fatti risalgono al 29 aprile scorso in via Paladini: i "camerati" sono stati pizzicati a gridare "presente" in onore di Sergio Ramelli e ad irrigidirsi nel saluto di mussoliniana memoria. I pm, Enrico Pavone e Alberto Nobili, sono convinti ci siano gli estremi per una condanna. Ma non è detto che ottengano il via libera al processo.

Le sentenze in tribunale

Diverse sentenze, infatti, hanno considerato non punibile il fatto. Il 7 novembre, per esempio, la procura di Imperia ha assolto due persone dall'accusa di apologia di fascismo per il rito del "presente" a braccio teso durante la commemorazione in memoria dei caduti della RSI. Decisione simile a quella del primo maggio di quest'anno, quando il Tribunale milanese ha assolto quattro militanti di Lealtà e Azione per apologia di fascismo durante una commemorazione al cimitero Maggiore. Diversa invece la decisione della Cassazione del 16 maggio scorso, quando ha confermato la condanna di un avvocato per un saluto romano ostentato nel bel mezzo del Consiglio comunale meneghino.

Le sentenze della Cassazione

Nel 2016 la Cassazione avava già impedito il processo di dieci persone per violazione della legge Scelba e per aver compiuto "manifestazioni usuali del disciolto partito fascista", tra cui "la chiamata del presente, il cosiddetto saluto romano, l'esposizione di uno striscione inneggiante ai camerati caduti e di numerose bandiere con croci celtiche". Nel 2018, inoltre, sempre la Cassazione era andata nella stessa direzione.

Si può fare il saluto romano?

La domanda è: perché tanta difformità di giudizio? Secondo quanto riporta l'Agi, due sentenze della Cassazione (nel 1957 e nel 1958) hanno decretato che non tutte le esternazioni diventano apologia o costituiscono violazione della legge Mancino e Scelba.

Il reato, infatti, avviene solo quando sia rivedibile nel gesto "una esaltazione tale da poter condurre alla riorganizzazione del partito fascista" oppure in grado di "creare un effettivo pericolo" di ritorno del PNF. A valutare caso per caso, dunque, devono essere i giudici. Solo il tempo ci dirà se i neofascisti milanesi beccati al corteo per Ramelli verranno assolti, oppure no.

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