Polemica per l'intervista di Vespa al Lucia Panigalli, il giornalista: "Sono stato criminalizzato"

"Signora, se avesse voluto ucciderla lo avrebbe fatto" è la frase che ha scatenato la polemica e per le Commissioni pari opportunità di Fnsi e Usigrai si tratta "dell'ennesima intervista che mette sotto accusa la vita"

Polemica per l'intervista di Vespa al Lucia Panigalli, il giornalista: "Sono stato criminalizzato"

Stava intervistando Lucia Panigalli, la donna sopravvissuta nel 2010 a un tentativo di femminicidio da parte di un uomo con cui aveva avuto una frequentazione, quando ha detto: "Signora, se avesse voluto ucciderla lo avrebbe fatto". Lo ha detto Bruno Vespa, durante l'ultima puntata di "Porta a Porta", andata in onda nei giorni scorsi. La frase, ritenuta da molti un modo superficiale e sbagliato di affrontare il tema della violenza di genere, ha generato una serie di polemiche. Anche sui social network. "Il tono dell'intervistatore, tra risolini e negazioni, battutine, è semplicemente intollerabile", ha scritto l'associazione "Non una di meno".

La nota Fnsi e Usigrai

Inoltre, secondo una nota congiunta delle Commissioni Pari Opportunità della Federazione nazionale della stampa e dell'Usigrai, "di fronte ai continui episodi di violenza contro le donne, la Rai dovrebbe essere promotrice di cambiamento culturale. E invece dobbiamo assistere all'ennesima intervista che mette sotto accusa la vita". Il comunicato prosegue poi commentando, nello specifico, la frase del giornalista: "Vespa lo dice con il sorriso sulle labbra alla donna che gli siede di fronte". Le commissioni definiscono come "morbosa" l'intervista del cronista: "Panigalli, invece di poter parlare del motivo della sua presenza nello studio televisivo di Porta a Porta, cioè la richiesta di una proposta di legge, ha dovuto rispondere alle incalzanti e insinuanti domande di Vespa".

La replica di Vespa

"Mi sono dimesso il 23 gennaio 2016 dalla Fnsi per il carattere violento, pretestuoso e settario delle sue polemiche nei miei confronti. Il mio giudizio si rafforza alla luce dell'incredibile dichiarazione di oggi. Credo sia la prima volta, in assoluto, che un giornalista viene criminalizzato a causa di una trasmissione per la quale viene, al tempo stesso, ringraziato dall'avvocato della sua presunta vittima", ha replicato il giornalista.

L'intervento dell'Odg

La commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei giornalisti ha fatto sapere che "in seguito a un regolare esposto al Consiglio di disciplina inolstrato

al consiglio territoriale del Lazio dall'Ordine nazionale, in seguito alla segnalazione di una privata cittadina, sarà sottoposto al rituale procedimento disciplinare concluso, il quale seguirà il pronunciamento".

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