Una nuova importante scoperta è stata fatta a Pompei, in una stanza della "Casa del giardino", nella Regio V degli scavi archeologici. Si tratta dei resti di sei persone. Hanno tentato di mettersi in salvo dalla disastrosa eruzione del Vesuvio trovando rifugio in una stanza da letto. "Un ritrovamento scioccante - commenta il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Masimo Osanna - ma anche molto importante per la storia degli studi". I resti sono stati trovati nella casa di cui si è parlato alcuni giorni per la scritta a carboncino che, secondo alcuni studiosi, posticiperebbe da agosto a settembre la data dell'eruzione del vulcano. Erano ammucchiati e sparpagliati in più punti, segno dell'intervento di alcuni tombaroli alla ricerca di oggetti preziosi.
"In quelle ore finali - racconta l'archeologo - i lapilli avevano invaso qualunque cosa, la cenere aveva riempito tutto il Vicolo dei Balconi, la strada sulla quale si affacciava l'abitazione, il fumo e i lapilli avevano invaso tutto, il portone d’ingresso bloccato, il tetto crollato in molte stanze".
In una piccola stanzetta della casa, che si affacciava sull'atrio, due donne hanno disperatamente provato a mettersi in salvo. Speravano di farcela, perché a differenza delle altre aveva resistito alla prima fase dell’eruzione, quella con la caduta dei lapilli, e davanti alla porta hanno posizionato un mobile. Ma sono rimasti "schiacciati dal crollo del tetto, che alla fine ha ceduto, o bruciati dalla nube piroplastica, forse una concomitanza di entrambe le cose". Una triste sorte toccata a moltissime altre persone.
Il passaggio dei tombaroli prima ancora che iniziassero ufficialmente gli scavi, nel 1748, è provato dal ritrovamento del cranio di una delle vittime, schiacciato dalle tegole del tetto, accanto agli arti inferiori e superiori di un altro individuo, mentre resti di un anello al dito e altri piccoli oggetti stretti tra le mani, sfuggiti al saccheggio del luogo, sono stati trovati lontani.
Lo scoperta è stata mostrata in anteprima mondiale tv dalle telecamere de "La Vita in Diretta", il programma di Rai1 condotto da Francesca Fialdini e Tiberio Timperi. "A Pompei – ha detto il direttore degli scavi - ci sono sempre sorprese. Le correnti piroclastiche hanno sigillato tutto" e "le vittime che affollavano questa stanza erano un po’ come topi in trappola. Dopo diciotto ore di pioggia di lapilli sono rimasti intrappolati e aspettavano una possibile salvezza, che non sarebbe avvenuta".
In diretta è stato mostrato il ritrovamento di due anelli che adornavano una mano. "Probabilmente – ha spiegato Osanna – si tratta di una donna. Forse gli uomini avevano cercato di farsi strada nei lapilli”, mentre donne e bambini erano rimasti in casa, in attesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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