Le celebrazioni del 25 aprile finiscono nella bufera per colpa dell'arista. È successo a Prato, dove il "pranzo del partigiano" organizzato dalla locale sezione dell'Anpi si è attirato gli strali dell'associazione per i diritti degli animali "Lida".
Che sono andati su tutte le furie quando hanno letto il menù previsto per la festa di domani in uno dei circoli cittadini dell'Arci. Gli animalisti hanno parlato addirittura di "resistenza degli animali", accusando le associazioni dei partigiani di scarsa sensibilità. "In questo periodo è un tripudio di grigliate partigiane, pranzi e cene a base di cibo animale – sentenzia Paola Re, consigliera ‘Lida’ per Firenze – L’Anpi non ce la fa proprio a capire quanta resistenza dura e sofferta faccia un animale prima di diventare ‘arista’."
E le proteste sono dirette anche contro l'Arci: "Mi chiedo - prosegue la Re - se il circolo di Borgonuovo si renda conto della violenza che viene esercitata su un animale destinato a diventare cibo. Allevare, macellare e mangiare animali è legale ma non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile."
Pronta e un po' stupita la replica degli organizzatori: la scelta dei piatti, spiegano, è stata dettata da una ragione economica. Ed in ogni caso è sempre presente un'alternativa vegetariana per chi non volesse mangiare carne.
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