Un maschio e una femmina con un preservativo in testa a mo' di aureola sono diventati il simbolo della nuova campagna del Pd per combattere l'Aids.
Con lo slogan "mettilo in testa" e con queste immagini piuttosto discutibili, l'eurodeputato dell'Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici, Daniele Viotti, si è fatto promotore della campagna contro l'Aids nelle stazioni della metropolitana, sugli autobus e per le strade torinesi. Il messaggio non è di certo passato inosservato e tra sbigottimento di alcuni passanti e polemiche, il promotore del Partito democratico si dice soddisfatto per aver diffuso un messaggio importante.
Come riporta la Stampa, però, il messaggio, ma soprattutto l'immagine lanciata è risultata piuttosto offensiva per i credenti. Don Paolo Fini della Diocesi di Torino ha commentato il fatto con poche parole: "Il tema va ripreso, non bisogna mollare perché l’Aids è ancora una malattia che colpisce tante persone, ma le immagini choc non è detto che siano di buon gusto e che abbiano poi gli effetti sperati. Molta pubblicistica insegna che l’approccio deve mirare ad altre cose. Bisogna essere uniti in questa battaglia, ma evitando di fare una comunicazione che può offendere qualcuno senza ottenere l’effetto sperato".
Intanto sul suo profilo Facebook, il parlamentare europeo del Pd continua a sponsorizzare a caratteri cubitali la sua iniziativa: "METTITELO IN TESTA, Il 1° dicembre è la giornata mondiale per la lotta all'AIDS. Una malattia che è ancora viva e lotta contro di noi. Si contano sempre più casi in giro per il mondo, anche in paesi dove si pensa che le situazioni sanitarie e la prevenzione siano ad alti livelli. Per fare un esempio, in Piemonte si registrano ogni anno 250 nuovi casi [e sono 9mila le persone infette da hiv]. Mettiamocelo in testa. Mai come oggi - tra bufale su internet, le paure che ritornano e oscurantismi di vario livello - è necessario ribadire il concetto: proteggiamo noi e chi ci sta intorno. E per dirla come i manifesti che da ieri potete trovare in giro in metro, sui bus, per le strade di Torino (e non solo), se ti proteggi tu, proteggi anche gli altri.
Non dobbiamo avere paura di essere noi stessi e vivere l'amore come meglio crediamo. Possiamo essere tutto quello che vogliamo, ma facciamolo per bene. E facciamolo protetti con un preservativo. Senza nessuna vergogna. Mettiamocelo in testa. Basta veramente poco".
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