Dodici punti sopra la media Ocse. È questo il dato preoccupante che riguarda l'Italia sul fronte della pressione fiscale sui lavoratori. Di fatto le tasse sul lavoro nel nostro Paese sono rimaste ferme tra il 2015 e il 2016. E così pur scendendo la pressione al 47,8 per cento il dato segnala un'eccedenza del 12 per cento sulla media Ocse che si ferma al 36 per cento. Il nostro Paese si colloca al quinto posto, dietro Belgio, Germania, Ungheria e Francia, come riporta il dossier "Taxing Wages" dell’Ocse. Più nel dettaglio, il cuneo fiscale in Italia è sceso solo dello 0,08% tra il 2015 e il 2016, attestandosi al 47,8% per un lavoratore medio single senza figli. Si tratta del quinto cuneo fiscale più alto tra i 34 paesi dell’area Ocse, dopo il Belgio (54%, -1,32%), la Germania (49,4%, +0,05%), l’Ungheria (48,2%, -0,78%), e la Francia (48,1%, -0,34). In fondo alla classifica troviamo il Cile, con un cuneo fiscale invariato al 7%. La media dell’area Ocse è poco mossa, in calo dello 0,07%, al 36%. Il rapporto Ocse indaga anche quanto pesano le tasse sulle famiglie.
Nel caso di una famiglia con due figli il cuneo fiscale nel nostro Paese lo scorso anno scende dello 0,1% e si attesta al 38,6%, dietro la Francia (40%, -0,47%) e la Finlandia (39,2%, +0,3%). All’ultimo posto c’è la Nuova Zelanda al 6,2%. La media Ocse arretra dello 0,08% al 26,6%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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