In Italia vi fu un periodo, alla fine degli anni Novanta, in cui il web apparve un nuovo stupendo mezzo ai giovani, agli intellettuali e a tutti coloro i quali volevano parlare, esprimersi, fare proposte. In quel periodo i giovani più attivi hanno costruito il loro blog per comunicare a tutti gli uomini del mondo ciò che pensavano, che sognavano, per costruire insieme il futuro. È stato questo il clima culturale in cui si è incominciato a pensare a una democrazia più partecipata e a una crescita culturale mondiale.
Poi avvenne una crisi economica in cui si sono imposte le produzioni dei paesi a basso costo, le imprese hanno delocalizzato, ha cominciato a scendere la qualità e il web è stato colonizzato dalle società sovranazionali come Google, Facebook e Amazon che ne hanno preso il controllo imprigionando il pubblico con una rete di algoritmi segreti, grazie ai quali prima vengono a sapere tutto dei suoi gusti e poi lo indirizzano come pecore a fare le scelte che vogliono loro.
La cultura ufficiale ignorò questi fenomeni, anzi si chiuse a riccio nei suoi privilegi. Pochissimi capirono, e fra questi, voglio ricordare Federico Mello e il suo libro Un altro blog è possibile scritto a caldo quando capì che questi stessi metodi venivano usati da Grillo e Casaleggio sul piano politico per assorbire i gruppi spontanei in un partito di tipo totalitario. Mello non usa il termine totalitarismo ma leggendo Le origini del totalitarismo di Hannah Arendt capiamo che il totalitarismo dei 5 stelle è già implicito nel Non Statuto che consente al capo di cambiare, quando vuole e senza dirlo, le leggi ed espellere, condannare e infangare chi vuole. Il fenomeno Grillo è forse il più importante esperimento della creazione di un partito totalitario a partire dal controllo del web e dell'universo mentale che esso ha creato. L'universo in cui vivono coloro che seguono i social dove non c'è più spazio per la lettura razionale ma solo per emozioni e immagini, mentre nel mondo politico dei 5stelle c'è spazio solo per promesse irrealizzabili, insulti, falsità e condanne.
Un
quadro sconsolante perché il mondo intellettuale e quello giuridico non hanno ancora compreso il fenomeno e non hanno ancora iniziato a creare anticorpi per bloccare i processi di schiavizzazione mentale della nostra epoca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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