In questi mesi strani, diversi e difficili per colpa dell'epidemia-pandemia di coronavirus, c'è qualcosa che non è cambiato. Quel qualcosa è il mondo dell'agroalimentare, sempre in movimento nonostante la "vita congelata" a causa del Covid-19. Già, perché il comparto, sostanzialmente, non si mai fermato. E, anzi, per certi versi ha anche fatto gli straordinari. L'emergenza sanitaria non è riuscita a bloccare il settore, che ha infatti continuato a lavorare e a produrre per garantire ai supermercati di poter sempre e comuque riempire gli scaffagli (presi d'assalto all'inizio dell'incubo) e alle famiglie di poter provvedere a mettere scorte e cibo in dispensa e nel frigorifero. È (stato) questo il difficile contesto nel quale l'intera filiera si è trovata e in questa cornice - tra le imprese che più si sono distinte per una politica votata alla tutela dei propri lavoratori, alla vicinanza agli operatori impegnati in prima linea sul campo contro il virus e al sostegno delle comunità locali in cui sono presenti - c'è chi ha saputo lavorare al meglio, in sicurezza e in concertazione: Lactalis Italia ha messo a punto una propria rete di iniziative che ha fatto della solidarietà e della responsabilità le due stelle polari del proprio operato.
L’azienda, con i suoi 29 stabilimenti produttivi e oltre 5.000 dipendenti, è la prima realtà agroalimentare in Italia e attraverso le sue tre anime, Galbani, Parmalat e Nuova Castelli, è riuscita a conciliare la tutela della salute con ottime performance produttive. Un esempio per rendere l'idea? Presto detto: nello stabilimento Galbani di Corteolona, in provincia di Pavia (e la Lombardia è stata la regione del Belpaese più colpita dal coronavirus) l’assenteismo si è ridotto rispetto a inizio 2020, scendendo ai minimi: a gennaio era del 6,5%, mentre a marzo appena del 3,5%. Allo stesso tempo la produttività è aumentata anche del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Insomma, sono questi i risultati frutto del patto stretto da azienda e lavoratori, testimoniato dall’iniziativa "Noi ci siamo" con cui Lactalis ha voluto rendere omaggio ai propri personali eroi. L’unità di intenti, in un periodo così complesso, in cui siamo stati invitati a mantenere le distanze, ha in realtà idealmente avvicinato ancora di più azienda e dipendenti: Lactalis ha riconosciuto un aumento di 250 euro a ogni lavoratore che, nonostante le difficoltà, ha contribuito con il proprio impegno a mantenere operativi tutti i siti produttivi, ad assicurare la logistica distributiva e tutta la rete di vendita permettendo le consegne quotidiana, in tutto lo Stivale, di beni primari come formaggi, salumi, latte, yogurt e succhi di frutta. (GUARDA IL VIDEO)
Ma non è tutto. Facendo forza e leva sulla forte capillarità in tutto il territorio nazionale, Lactalis Italia è riuscita - e a farlo anche molto velocemente - a organizzare un piano di aiuti alle comunità locali sotto forma di donazione di generi alimentari, materiali e strumenti protettivi agli ospedali. Non è mancato neanche il supporto alle varie organizzazioni di volontariato locali coinvolte nell'assistenza medica e nel soccorso; è in questo solco che è arrivata anche la donazione alla Croce Rossa Italiana di mezzi per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari. Inoltre, Lactalis Italia ha provveduto anche a garantire forniture di prodotti per le cucine degli ospedali da campo e a far recapitare, in collaborazione con le principali organizzazioni del terzo settore, donazioni alimentari alle famiglie più bisognose.
La reciproca fiducia fra
azienda e lavoratori ha permesso così di costruire un volano dinamico ed efficace, in grado di trasferire i propri benefici a vantaggio di tutti, coniugando così solidarietà e business. Un binomio che fa il bene della comunità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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