Profughi, dopo il Veneto, si ribella la Campania

Anche il sud dice basta ai nuovi arrivi: tensione in diversi comuni campani. E i profughi finiscono in hotel a tre stelle

Profughi, dopo il Veneto, si ribella la Campania

Dopo l'emergenza immigrazione in Veneto adesso è alalrme in Campania. Anche le Regioni del sud cominciano ad essere al limite sul fronte accoglienza. La Campania è la quarta regione in Italia, dopo Lombardia, Sicilia e Lazio per il numero di profughi da accogliere. L'epicentro della protesta è Varcaturo dove i residenti hanno protestato davanti all'Hotel di Francia, un albergo di lusso, come ricorda linkiesta, trasformato in centro di accoglienza. Lo scenario si è ripetuto a Licola Mare nei pressi dell'Hotel Panorama. Anche lì dopo le proteste dei residenti davanti all'Hotel Panorama è scoppiata una rissa tra profughi che è stata sedata dalle forze dell'ordine. La situazione appare fuori controllo a Giugliano. Circa 900 su 2300 sono concentrati in 8 centri. Il sindaco ha chiesto al Prefetto di Napoli di bloccare nuovi arrivi.

"Il Prefetto, su mia sollecitazione, - ha dichiarato Poziello - ha escluso il Comune di Giugliano dalle nuove gare in corso per la collocazione in strutture ricettive di migranti richiedenti asilo. Ciò in considerazione dell’elevato numero di richiedenti già presenti sul territorio". Intanto altri venti immigrati sono stati “dirottati” sabato scorso per motivi di ordine pubblico da Acerra all’Hotel Bella Mbriana, altro centro di accoglienza nel giuglianese, dopo che gli acerrani avevano protestato per l’arrivo del bus carico di profughi. "Siamo stanchi e spaventati, – affermano alcuni cittadini giuglianesi a Linkiesta – è un’invasione. Ormai loro sono diventati più di noi e quindi si sentono forti, non è la prima volta che avvengono episodi del genere come la rissa di martedì". Ma a quanto pare i trasferimenti hanno giovato ai profughi.

Infatti il gruppo dell'Hotel Bell'mbriana si ritrovano in una struttura a tre stelle con tanto di idromassaggio. Non è detto che i profughi possano usarle, ma di certo la rabbia degli italiani e dei campani che son costretti a vivere per strada comincia a diventare sempre più pressante.

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