«Progetti ambiziosi per rafforzare i nostri professionisti»

Albanese (Fineco): «Il private è uno stile, e serve un approccio a 360 gradi». A Roma apre domani Fineco Wealth Advisor Forum

Il mondo del private si caratterizza per i suoi servizi tagliati su misura a seconda delle esigenze di ogni singolo cliente, e da professionisti dedicati che lo assistono in tutte le sue necessità finanziarie, comprese quelle familiari o aziendali. Centrali sono, quindi, sia l'approccio del private banker sia il suo continuo aggiornamento. Chiediamo allora al Direttore Commerciale Rete, Mauro Albanese, che tipo di modello organizzativo ha scelto FinecoBank per seguire i clienti di fascia alta e come si sta differenziando rispetto ai competitor nel segmento Private. «Per Fineco il Private è una filosofia, uno stile. Per questo abbiamo individuato all'interno della Rete i professionisti più qualificati in grado di contribuire allo sviluppo di servizi progettati ad hoc per i clienti di più alto profilo e con il compito di diffondere la cultura del Wealth management tra gli altri colleghi di Rete. E proprio nell'ottica di supportare l'attività dei Wealth Advisor, abbiamo inaugurato un organismo dedicato a loro, il Fineco Wealth Advisor Forum, con l'obiettivo di creare un confronto costante su prospettive di sviluppo e offrire percorsi formativi di alto livello. La prima edizione ha debuttato a Milano nel 2013 mentre la seconda, sempre biennale, sarà inaugurata a Roma domani con la partecipazione di oltre 140 Wealth Advisor.

Che cosa è previsto nel menu dei Wealth Advisor?

«Fineco accompagnerà questi professionisti in un piano di crescita con percorsi formativi di alto livello, perché siamo convinti che per gestire al meglio i clienti con patrimoni consistenti sia necessario formare dei professionisti in grado di garantire maggiori competenze in ambito finanziario, ma anche di offrire servizi complementari alla pianificazione finanziaria. La consulenza deve riguardare tutto il patrimonio del risparmiatore, inclusi i temi di pianificazione previdenziale, fiscale, successoria e, più in generale, prevedere tutti gli strumenti relativi all'Asset Protection e alla Family Governance. E l'impegno della Banca deve essere quello di favorire l'approccio consulenziale, evitando politiche di prodotto e pressioni che limitino l'indipendenza del professionista, anche grazie ad un'ampia gamma di prodotti e servizi».

Qualche numero del segmento Private banking: patrimonio, raccolta, clienti...

«Il patrimonio nel segmento Private è attualmente di oltre 15 miliardi di euro, con oltre 13mila clienti con asset superiori a 500mila euro. Un numero di clienti che è addirittura più che raddoppiato nell'arco degli ultimi cinque anni. Un traguardo importante che ci pone tra i primi player di questo segmento. Continuiamo ad aprire uffici di grande prestigio e visibilità in tutti i centri più importanti del Paese, nell'ottica di servire al meglio questo segmento. Nel 2014 i Fineco Center hanno raggiunto quota 325».

Sul fronte del reclutamento, come vi state muovendo?

«Una premessa. Noi consideriamo molto importante la crescita innanzitutto per linee interne, che consiste nel mettere i nostri professionisti nella condizione di fare sempre più business. Due terzi della nostra raccolta netta sono legati a promotori già in Rete. Poniamo, comunque, molta attenzione al reclutamento, nell'ottica di una crescita progressiva della Rete. Nel 2014 abbiamo inserito 125 Personal Financial Advisor, prevalentemente di alto profilo.

Ma i nostri piani di reclutamento, in particolare di professionisti specializzati nella consulenza alla clientela Private, sono sempre più ambiziosi. Cerchiamo figure professionali con esperienza consolidata, con un buon portafoglio, ma che abbiano la voglia di crescere ancora e le competenze per gestire i clienti di fascia alta».

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